Abruzzo, prosegue la ricostruzione

Accordo Protezione civile e ordini professionali abruzzesi
Il 21 luglio è stato firmato il Protocollo d’Intesa tra il Dipartimento della Protezione Civile e gli Ordini Professionali della Regione Abruzzo per i lavori di ripristino, ricostruzione e recupero delle case e degli edifici pubblici danneggiati dal terremoto del 6 aprile scorso.
 
Nel dettaglio, i sottoscrittori dell’accordo sono: il Consiglio Nazionale Ingegneri, la Federazione Regionale degli Ordini degli Ingegneri d’Abruzzo, gli Ordini degli Ingegneri della Provincia di L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo, il Consiglio Nazionale Architetti, la Federazione Regionale degli Ordini degli Architetti d’Abruzzo, gli Ordini degli Architetti della Provincia di L’Aquila, Chieti, Pescara e Teramo.
 
Due gli allegati al Protocollo d’intesa: lo schema di perizia che attesta il nesso di causalità fra il danno subito e il terremoto, e lo schema di convenzione professionale, da compilare nel caso di prestazioni professionali accessorie.
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Terremoto Abruzzo: da conferenza servizi approvazione modifiche piano C.a.s.e.
Ha espresso parere favorevole all’unanimità la Conferenza dei Servizi riunitasi ieri per la revisione del piano degli interventi per il Progetto C.A.S.E. A seguito del decreto 1° luglio 2009 del Commissario Delegato, infatti, sono state escluse, alla luce delle indagini geognostiche effettuate successivamente all’occupazione dei terreni, 5 delle aree originariamente individuate per gli insediamenti, individuandone in alternativa altre 7.

Sulle nuove aree sono già state eseguite, a seguito della loro occupazione, le verifiche geologiche, geotecniche e sismiche, anche attraverso sondaggi, scavi di trincee e indagini geofisiche, per accertarne l’idoneità tecnica.

Le aree escluse sono quelle denominate Roio Piano, Assergi, Paganica Nord, Monticchio, Pianola, mentre quelle incluse sono Roio Poggio, Roio 2, Assergi 2 (ex-Cogefar), Paganica 2, Gignano, Coppito 2, Coppito 3. L’esclusione è dipesa prevalentemente da considerazioni legate alle caratteristiche geotecniche dei terreni, che non risultavano compatibili con il tipo di soluzione di fondazione diretta adottata per tutti gli edifici del progetto.

Solo per l’area originariamente individuata ad Assergi, la scelta di sostituirla con l’area del villaggio Cogefar è stata invece dettata dall’opportunità di coniugare l’intervento di localizzazione con il risanamento e la bonifica ambientale dell’area originariamente insediata da Cogefar, opportunità ben evidenziata e sostenuta dalla comunità locale. A questo proposito va segnalato come le operazioni per la bonifica dall’amianto siano già state effettuate nell’ambito delle attività preparatorie all’esecuzione dei lavori. Alla bonifica seguirà, in tempi brevissimi, la demolizione delle parti restanti delle costruzioni del vecchio villaggio, per poi avviare la realizzazione degli edifici.

Nel frattempo proseguono alacremente, e nel pieno rispetto dei programmi temporali, i lavori del Progetto C.A.S.E., sia nelle aree più avanzate, dove numerosi edifici con struttura in acciaio, legno e cemento armato sono oramai ben visibili, sia nelle altre aree precedentemente individuate, tra cui quelle della zona nord, a  Camarda, Collebrincioni e Arischia, dove stanno partendo o hanno avuto da poco inizio i lavori.

Fonte: Protezione Cvile

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