Aniem:”ripristiniamo l’obbligo del DURC nei lavori privati”

L’Aniem (Associazione Nazionale delle pmi edili manifatturiere aderente a Confapi) chiede alle forze politiche di reintrodurre l’obbligatorietà del Durc (documento unico di regolarità contributiva) nei lavori privati nell’ambito della manovra economica che sta ultimando l’iter di approvazione in Parlamento.

“La lotta alle imprese irregolari ed al sommerso, al rispetto della legalità e della correttezza nei rapporti di lavoro devono essere presupposti fondamentali per una sana concorrenza”, sostiene il Vice Presidente Aniem (delegato alle relazioni sindacali), Lapo Borghi.

Stando ai dati del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (pubblicati ad aprile 2010), nel settore edile il tasso di lavoro irregolare, nel 2009, è stato del 10, 5%, con maggiore presenza nel Sud Italia (19%) rispetto al Centro (8%) e al Nord Est (2,7%). E fuori dalle regole, senza pagare tasse e contributi sono in prevalenza immigrati.

Proprio per questo secondo ANIEM il Durc, essendo uno dei pochi strumenti in mano allo Stato per accertare la regolarità contributiva delle imprese, garantirebbe un maggiore monitoraggio del lavoro.

Il documento infatti provvede non solo alla prevenzione degli infortuni sul lavoro, ma anche più in generale al corretto funzionamento di ogni procedura. Evita la concorrenza sleale, l’evasione contributiva, e tutela i diritti dei lavoratori.

Proprio per questo secondo Borghi: “Non possiamo perseguire un miglioramento della capacità selettiva se poi abbandoniamo misure che hanno consentito di fronteggiare efficacemente fenomeni distorsivi del mercato. In questo modo anche gli strumenti della bilateralità e le politiche contrattuali vengono fortemente depotenziati”

“Chiediamo – conclude Borghi – che sia previsto l’obbligo di presentazione del Durc fin dall’inizio dei lavori per l’intero comparto dell’edilizia privata. Abbiamo bisogno di misure che sostengano una più efficace qualificazione del settore, fin dalla fase di accesso: non possiamo fare passi indietro nella salvaguardia di principi fondamentali quali quello della regolarità contributiva”. 

Fonte: www.aniem.it

 

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