Attività edilizia libera: occorre fare attenzione ai regolamenti locali

Tra le attività di edilizia libera eseguibili senza la necessità di un titolo abilitativo è collocata la categoria degli interventi di manutenzione ordinaria (art. 6 comma 1 lett. a) del T.U. Edilizia), ossia di quegli interventi edilizi che riguardano le opere di riparazione, rinnovamento e sostituzione delle finiture degli edifici e quelle necessarie ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti (art. 3 comma 1 lett. a) del medesimo Testo Unico).

Tuttavia, anche tale attività, per quanto libera, deve osservare anche le norme regolamentari locali in materia di edilizia-urbanistica, come precisato dall’apertura del comma 1 dell’art. 6 citato, secondo cui sono “Fatte salve le prescrizioni degli strumenti urbanistici comunali, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle norme antisismiche, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitarie, di quelle relative all’efficienza energetica, di tutela dal rischio idrogeologico, nonché delle disposizioni contenute nel codice dei beni culturali e del paesaggio, di cui al decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42”.

Ma cosa succede nel caso in cui l’intervento non dovesse rispettare, per esempio, le N.T.A del Regolamento edilizio locale?

A chierire la questione è il TAR Toscana, sez. III, mediante la sentenza 15 marzo 2016, n. 461, nella quale i giudici hanno ritenuto legittima l’ordinanza di demolizione e ripristino con cui era stato sanzionato l‘utilizzo di un colore diverso da quelli previsti dal regolamento edilizio del Comune nella colorazione delle facciate di un fabbricato (in concreto, l’interessato aveva utilizzato i colori fucsia e arancio acceso aragosta mentre le N.T.A. consentivano, per la tutela del decoro rurale, solo “tinteggiature di colore bianco o similare dovendosi privilegiare le tonalità delle terre o comunque intonate con l’ambiente rurale”).

In conseguenza di ciò, l’attività edilizia libera impone, onde evitare errori e possibili sanzioni, un vero e proprio onere informativo in capo all’interessato circa le norme locali, regionali e statali applicabili al caso concreto.

Per una panoramica sugli interventi eseguibili senza la necessità di un titolo abilitativo, segnaliamo ai lettori il recente e-book, edito da Maggioli Editore e curato dai nostri autori Antonella Mafrica e Mario Petrulli, dal titolo L’attività edilizia libera: una guida agile e veloce, ricca di esempi e riferimenti giurisprudenziali, aggiornata alla norme statali e regionali in materia.

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