Basta inasprire le pene per garantire la vita dei lavoratori?

L’emanazione del decreto sulla sicurezza a seguito delle numerose morti sul lavoro avvenute nelle ultime settimane, rappresenta da un lato un segnale di presenza delle istituzioni, dall’altro potrebbe essere inadeguata rispetto alle reali aspettative dei lavoratori e della Collettività tutta.
Secondo il Consiglio Nazionale degli Ingegneri, il solo inasprimento delle sanzioni, senza che nulla sia stato fatto per l’accelerazione dei processi giudiziari e per rendere certa la pena comminata, non può migliorare la situazione. Gli ingegneri chiedono inoltre che nelle idonee sedi istituzionali venga utilizzata la competenza specifica che l’Ingegnere italiano può offrire per l’individuazione degli obiettivi prioritari per una convinta e decisa azione per la sicurezza del lavoro e da perseguire a mezzo di norme chiare e di certa applicazione.

Occorre una partecipata gestione della sicurezza sui luoghi di lavoro, attraverso l’intensificazione dei percorsi formativi e la predisposizione di campagne di educazione alla sicurezza che riguardino lavoratori, datori di lavoro e addetti, percorsi che devono far nascere una cultura della sicurezza ampiamente condivisa a livello sociale.
Questa idea guida deve essere puntellata da misure economico-finanziarie che incentivino le imprese a far crescere soprattutto le competenze dei propri lavoratori sui rischi e sulle misure a tutela della loro incolumità.
La gestione della sicurezza è oggi in Italia resa problematica dalla confusione e sovrapposizione di ruoli di tante figure individuate come responsabili, ma prive di competenze e idonei strumenti di governo e sorveglianza delle azioni nei luoghi di lavoro.

Comunicato stampa del Consiglio Nazionale degli Ingegneri

Ieri il via libera dei comuni e delle Province autonome al Testo Unico

Cosa prevede il decreto

Bozza del decreto

 

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