Bonus edilizia alberghiera e innovazione web: novità dal Decreto Cultura

Una reale rivoluzione per la materia inerente ai beni culturali: è quella che si prospetta in questo 2014 grazie al Decreto Cultura, il provvedimento che la scorsa settimana ha ricevuto il via libera dal Consiglio dei Ministri.

Misure urgenti dalle straordinarie potenzialità che si innestano dentro un attento percorso di consultazione, quelle contenute nel decreto (leggi su Ediltecnico tutte le novità in esso contenute): tra le più interessanti certamente va citato l’ArtBonus, ovvero il credito di imposta al 65% per 2014 e 2015 (con un decalage al 50% nel 2016) per ciò che riguarda le erogazioni liberali per gli interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici,; ma non bisogna dimenticare anche gli interessanti interventi in materia di trasparenza sulle donazioni e nuove strutture idonee a supportare le attività di fundraising e crowdfunding con riferimento alle opere che incidono sui beni culturali.

Particolare rilevanza va attribuita alla scelta, contenuta nel Decreto Cultura, di sostenere la competitività del turismo italiano e favorire la digitalizzazione del settore stabilendo crediti d’imposta al 30% per la ristrutturazione edilizia e l’ammodernamento delle strutture ricettive e per le spese sostenute negli anni che vanno dal 2014 al 2018 per l’acquisto di siti e portali web, ottimizzazione per sistemi di comunicazione mobile, inclusa la pubblicità per la promozione dei servizi su siti e piattaforme web specializzate.

Il feedback proveniente dagli imprenditori alberghieri e dagli operatori di settore sembra buono, anche se emerge il desiderio da parte di questi ultimi di saperne di più sulla reale conformazione di quello che si configura come un vero e proprio incentivo al comparto turistico. Giorgio Palmucci, presidente dell’Associazione Italiana Confindustria Alberghi, loda la concessione del credito di imposta inerente a digitalizzazione e ristrutturazione alberghi, anche se pone il quesito: “Sarà opportuno capire come questa possibilità potrà essere utilizzata dagli albergatori stessi”.

Per il momento si attendono quindi chiarimenti a riguardo: ma la strada per sviluppare il provvedimento pare aperta.

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