Discariche abusive, servono 142 milioni per la bonifica: in agguato sanzioni UE

142 milioni rappresentano la cifra necessaria per la bonifica delle discariche abusive in Italia, al fine di risolvere l’annoso problema ed evitare le salate sanzioni provenienti dall’Unione Europea.

Ad illustrare ciò è stato il Ministro dell’ambiente Andrea Orlando durante un’audizione alla Camera dei Deputati, soffermandosi in particolare sul fatto che “una grande questione per cui l’Italia è a serio rischio sanzione è quella delle discariche abusive”. Il Ministro ha esaminato i dati del febbraio del 2013, spiegando che rimangono ancora da bonificare 218 discariche in 18 Regioni e 16 di queste contengono rifiuti pericolosi. I fondi necessari per portare a termine le opere di bonifica in 84 dei siti segnalati nelle regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Umbria e Veneto ammontano a circa 142 milioni di euro.

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Orlando ha rammentato che “nonostante i notevoli progressi realizzati, la Commissione Europea ha deciso, il 24 ottobre 2012, di deferire l’Italia alla Corte di Giustizia e il 6 maggio 2013 ha depositato il ricorso quantificando le sanzioni pecuniarie (56 milioni di ammenda forfettaria e 256mila euro di ammenda giornaliera per ogni giorno successivo alla sentenza e fino alla risoluzione della questione). Il 20 luglio scorso – ha continuato il Ministro – il Governo italiano ha presentato il controricorso nel quale si evidenzia, in sintesi, che dei 218 siti di cui al ricorso della Commissione, 152 sono autorizzati, 28 sono non autorizzati, 23 sono discariche abusive, 7 sono abbandoni di rifiuti e 8 sono aree inquinate”.

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Al fine di delineare il quadro economico della questione in un’ottica risolutiva, il Ministero ha provveduto, attraverso incontri bilaterali con ogni regione interessata, ad una stima del fabbisogno residuale dei fondi necessari per portare a termine le opere di bonifica in 84 dei siti segnalati nelle regioni Abruzzo, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Liguria, Lombardia, Piemonte, Puglia, Umbria e Veneto. Questo ha portato alla definizione della somma di 142 milioni di euro: tocca ora al Ministero dell’economia effettuare una ricognizione delle risorse disponibili per implementare il piano.

Fonte: Ansa

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