Ecomafie in Lazio, appello della Regione per i siti da bonificare

La Regione Lazio ha chiesto al Governo di poter attuare al più presto, insieme alle amministrazioni regionali laziali, campane e molisane, un piano che determini un Sito di Interesse Nazionale (S.I.N.) che agisca sull’area coinvolta da attività illecite nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti tossici.

La pubblicazione dei verbali desecretati dell’audizione di Carmine Schiavone, tenutasi davanti alla Commissione bicamerale sulle ecomafie nel 1997, fa emergere un quadro di estrema gravità e grande preoccupazione che va affrontato con misure adeguate e straordinarie.

Azioni di controllo e bonifica per tutelare la salute
La Regione Lazio ha chiesto al Governo di coordinare un piano, immediatamente attivo, che coinvolga le amministrazioni regionali laziali, campane e molisane, al fine di determinare in via straordinaria un Sito di Interesse nazionale che agisca sull’intera area coinvolta da probabili attività illecite nell’ambito dello smaltimento di rifiuti tossici, per attivare urgenti azioni di controllo e bonifica volte a salvaguardare la salute della cittadinanza.

Un’anagrafe dei siti da bonificare
I contenuti dei documenti resi pubblici costituiscono un elemento in più per portare avanti un nuovo corso sul nodo delle bonifiche e dei controlli. Coadiuvata da Arpa Lazio, infatti, la Regione ha stabilito l’estensione e il completamento dell’Anagrafe dei siti da bonificare, con la delibera del 3 ottobre scorso. Il primo obiettivo, dunque, è quello di concludere quanto prima la mappatura di tutti i siti del territorio regionale.

Al lavoro con i Comuni interessati
A oggi, nessun ufficio della Regione ha ricevuto ufficialmente alcuna comunicazione – come previsto dalla legge – da parte del Governo nazionale né dall’autorità giudiziaria. Tuttavia, tenuto conto del segreto istruttorio sulle indagini in corso, l’Amministrazione regionale sta comunque contattando i Comuni interessati in merito alle notizie, per predisporre le azioni necessarie.

Per esempio, proprio nel caso di Borgo Montello, la Regione si è già fatta promotrice dell’istituzione di un tavolo della Trasparenza, in relazione alla dismissione della centrale nucleare. Tale scelta si somma al progetto già avviato per la redazione di un Piano operativo di indagine, finalizzato all’individuazione delle anomalie magnetiche rilevate nel corpo della discarica S0, in località Borgo Montello.

Questo progetto è stato presentato dal Comune di Latina proprio in seguito alle prime dichiarazioni di Schiavone, ed è stato eseguito attraverso indagini atte a individuare la presenza di rifiuti pericolosi occultati nella discarica di rifiuti solidi urbani di Latina.

Individuare le risorse economiche
Infine, l’Area Conservazione Qualità Ambiente e Bonifica siti inquinati della Regione Lazio ha avviato un’istruttoria volta al reperimento di risorse economiche, con la finalità di supportare le eventuali richieste di finanziamento che i Comuni interessati dalla problematica possono trasmettere all’Amministrazione regionale.

Fonte: www.regione.lazio.it

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