Edilizia e sicurezza del lavoro in Friuli

Casa: 13,2 milioni di euro per il sostegno ai canoni di locazione
La Giunta regionale, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Elio De Anna, ha deliberato oggi l’assegnazione ai Comuni di 13,2 milioni di euro per il sostegno dei canoni d’affitto.

Nel 2009 il fabbisogno totale richiesto dalle 192 Amministrazioni comunali è stato pari a 22.324.414,49 euro, a fronte di 9.556 domande di contributo presentate dai residenti per un sostegno dei canoni di locazione pagati nell’anno 2008. Sulla base delle richieste inoltrate, la Giunta ha ripartito 13.275.937,23 euro, di cui 4.511.105,98 euro provenienti dallo Stato e 8.764.832 a carico del bilancio della Regione.

Delle 9.556 richieste, 1.146 sono state quelle presentate in provincia di Gorizia, per complessivi 1.686.517 euro, 2.511 in provincia di Pordenone (3.054.255 euro), 1.931 in provincia di Trieste (3.132.918 euro) ed infine 3.968 in provincia di Udine (5.376.025 euro).

Dal monitoraggio periodico sulla situazione del mercato delle locazioni emerge una crescita più che proporzionale negli anni delle domande di sostegno del canone pagato sul libero mercato. Dal 2004 la richiesta è raddoppiata e la Regione ha negli anni sostenuto uno sforzo economico sempre maggiore, anche in periodi di crisi economica come negli ultimi due anni, per sostenere questi nuclei familiari a reddito medio-basso.

“Le notevoli risorse allocate nell’anno – spiega l’assessore De Anna – consentiranno la copertura del fabbisogno rappresentato dai Comuni pari a circa il 60 per cento delle necessità. Di conseguenza quasi tutte le Amministrazioni locali procederanno alla ripartizione delle risorse disponibili tra i vari beneficiari assegnando però a tutti i richiedenti un contributo proporzionalmente ridotto a quanto richiesto.

 Anche questa misura rappresenta un modo concreto con cui la Regione affronta la crisi in Friuli Venezia Giulia. Le risorse messe in campo sono notevoli e consentono di venire incontro alle esigenze di chi si trova in difficoltà nel pagare la rata mensile dell’affitto, sgravando in parte le famiglie da un onere che pesa notevolmente sui bilanci domestici.

Atteso che queste persone non dispongono di risorse sufficienti per l’acquisto di un’abitazione e non riescono, per vari motivi, ad accedere agli alloggi di edilizia sovvenzionata posti in locazione dalle ATER, allora la Regione si sta muovendo per trovare loro una soluzione. In particolare – conclude De Anna – sono allo studio nuove possibili forme di intervento che potranno aprire la possibilità di rivolgersi al patrimonio immobiliare delle ATER a canone concordato”.
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Lavoro: in calo gli infortuni
In Friuli Venezia Giulia gli infortuni sul lavoro sono diminuiti del 7,6 per cento nel 2008 (25.929) rispetto all’anno precedente (28.051), un dato decisamente superiore alla media nazionale (4,1 p.c.) che consente di guardare con fiducia all’obiettivo di una riduzione del 25 per cento entro il 2013.

BASSO INDICE MORTALITA’ – Dal rapporto dell’Istituto di ricerche economiche e sociali del Friuli Venezia Giulia (Ires), presentato oggi a Trieste dall’assessore regionale al Lavoro, Alessia Rosolen, emerge anche un estremo Nordest con il più basso indice di gravità infortunistica (3,6) in ambito nazionale, ancora più evidente tra gli incidenti mortali che, rispetto al dato italiano assoluto (7 su 100mila lavoratori), si attestano a 5 casi su 100mila lavoratori.

ALTA FREQUENZA INFORTUNISTICA – Al contrario, il Friuli Venezia Giulia si pone al terzo posto in Italia per frequenza infortunistica, ovvero per numero di infortuni indennizzati su mille iscritti all’Inail, con un 38,46 peggiorato solo da Umbria (43,70) ed Emilia Romagna (38,54), molto al di sopra della media nazionale (29,5) e lontana dal 19,11 del Lazio.

GORIZIA SITUAZIONE CRITICA – La peggiore criticità regionale è relativa a Gorizia, dove la frequenza infortunistica raggiunge il 57,73 per mille, soprattutto a causa del polo cantieristico di Monfalcone. In coda alla graduatoria, la più virtuosa Trieste (32,07) preceduta da Udine (36,75) e Pordenone (38,42).

IN MONTAGNA INFORTUNI GRAVI – Nella speciale classifica riservata alla gravità degli infortuni, invece, dominio netto dell’area montana con Gemona del Friuli (6,5) davanti a Tolmezzo (6,3) ed Ampezzo (5,7).

STRANIERI E INTERINALI A RISCHIO – Se il 55 per cento degli infortuni in Friuli Venezia Giulia avviene nelle attività manifatturiere ed edilizie, tra i lavoratori generalmente più esposti al rischio figurano gli extracomunitari e gli interinali.

MOLTI INDENNIZZI NEI TRASPORTI – Analizzando i singoli microsettori, la frequenza più elevata di infortuni in regione si registra nei trasporti (106,36) con a ruota l’industria metallurgica (72,53), quella di trasformazione (68.91) e le costruzioni (57,43) nel triennio 2004-06.

PERICOLO NEI TRASFERIMENTI – Sul numero complessivo di infortuni, ha fatto notare l’assessore, incide per quasi il dieci per cento la percentuale di quelli in itinere, ovvero gli incidenti occorsi nella fase di trasferimento da casa al lavoro e viceversa. Lo stesso dato aumenta vertiginosamente in caso di infortunio mortale, superando il 40 per cento nel 2004 per attestarsi sul 28,6 del 2006.

ROSOLEN, NUOVA MENTALITA’ IN FVG – “La sicurezza sul lavoro è tra le priorità dell’attuale governo regionale – ha confermato Rosolen – e ci stiamo impegnando per inculcare la cultura della salute e della sicurezza fin dai percorsi scolastici”.
“Una diversa mentalità – ha aggiunto – si sta comunque già sviluppando anche negli adulti già inseriti nel mondo del lavoro, molti dei quali sono ora particolarmente sensibili al fattore sicurezza e sono disponibili a corsi di formazione anche fuori dall’orario di lavoro”.

I PROGETTI REGIONALI – A questo proposito, è stato avviato un progetto sperimentale Regione-InaIL negli istituti tecnici professionali e negli istituti d’arte che, utilizzando a questo scopo un modulo formativo di 40 ore, prevede di estenderlo a tutte le scuole tecniche e professionali del Friuli Venezia Giulia.

Con le forze sociali, ha poi annunciato l’assessore al Lavoro, è stato raggiunto un accordo per la promozione di salute e sicurezza nei settori a maggiore rischio infortunistico, utilizzando a questo scopo risorse del Fondo sociale europeo (Fse) ed i fondi interprofessionali.

Nell’ambito degli accordi Stato-Regioni, assieme a Veneto e Provincia di Trento è stato avviato un percorso formativo destinato principalmente a scuole superiori, università, lavoratori con meno di due anni di esperienza ed immigrati. Per la sua realizzazione, il Friuli Venezia Giulia può disporre di 922mila euro.

Un’altra iniziativa riguarda i lavoratori in cassa integrazione straordinaria per i quali la Regione sta avviando una formazione sperimentale che, anche al di là delle necessità contingenti dettate dalla crisi economica, si vorrebbe trasformare in un’azione di sistema destinata al mercato del lavoro.

CONTRIBUTI AI FIGLI, 22 NEL 2008 – Ai figli minorenni di lavoratori deceduti per cause di lavoro, infine, sono destinati i contributi che, per quanto riguarda il 2008, hanno soddisfatto 22 domande ammesse in graduatoria. Al momento, ha concluso Rosolen, nel 2009 sono già pervenute 12 richieste.

Fonte: www.regione.fvg.it

 

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