Edilizia: mercati in frenata

Gli scenari del mercato globalizzato risultano quanto mai caratterizzati da quanto avviene nelle costruzioni: dalle dinamiche immobiliari con i relativi effetti finanziari al ruolo dei grandi programmi e progetti infrastrutturali che caratterizzano le economie emergenti; dalla domanda di opere sociali alla funzione anticiclica svolta dall’edilizia.

Le costruzioni rivestono un interesse strategico nell’attuale congiuntura e restano un settore ad elevata potenzialità di investimento.
L’attuale fase congiunturale appare quanto mai ricca di potenzialità, ma anche foriera di criticità.

“C’è stato nell’edilizia – afferma Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme – un ciclo espansivo molto lungo. Negli ultimi tre-quattro anni siamo vissuti come in un altopiano: tutti gli indicatori, dall’edilizia residenziale a quella non residenziale, per finire alle opere pubbliche, erano positivi.

Nel 2008 però è arrivata la svolta: quest’anno le nuove costruzioni residenziali scenderanno del 10%, nel 2009 addirittura del 15. Anche l’edilizia non residenziale non se la passa benissimo. Se adesso viene a mancare anche il sostegno del segmento dei grandi lavori, la frenata sarà imponente.”

Dai singoli comparti del settore emerge, dunque, un quadro di netta recessione del mercato rispetto al 2007 e, in particolare, spicca da una parte, la contrazione delle nuove costruzioni residenziali, a fronte del consistente calo della domanda di case (-14% nel primo semestre del 2008) e dall’altra, la stagnazione delle opere pubbliche, che vedono un netto calo degli stanziamenti per il 2009 (-14,2%).

“La frenata c’è – prosegue Bellicini – ed è molto forte, soprattutto sulla nuova costruzione. Frena la domanda di case e presto caleranno in modo significativo anche i prezzi. Per le opere pubbliche prevediamo una tenuta ancora per quest’anno, ma per 2009 e 2010 rivedremo al ribasso le previsioni”.

Quello che si viene delineando è dunque un quadro frastagliato, che richiede un’analisi approfondita e l’elaborazione di proposte e soluzioni che consentano al motore delle costruzioni di rimanere acceso e al mondo delle piccole e medie imprese di continuare ad essere un fattore importante del sistema italiano delle costruzioni.

Disporre di strumenti conoscitivi, confrontarsi con le analisi e le interpretazioni del mercato diventa un’attività indispensabile in un momento congiunturale così delicato.
Questo è l’obiettivo principale del XVI Rapporto Congiunturale e Previsionale del Mercato delle Costruzioni elaborato dal Cresme, che è stato presentato il 29 ottobre scorso alla Fiera di Verona in occasione del Construction Day, un evento innovativo ideato e promosso nell’ambito della collaborazione tra Verona Fiere e Cresme.

Il Rapporto, illustrato la Lorenzo Bellicini, presenta un ricco dossier di 500 pagine dedicate all’analisi e alla previsione delle dinamiche di mercato delle costruzioni. Uno strumento che è ormai un punto di riferimento fondamentale per molti operatori del settore, grazie ai tanti modelli interpretativi e di dati forniti che sono indispensabili per riflettere sulle dinamiche settoriali e per programmare le attività delle imprese e dei decisori pubblici.

Lo studio mette a disposizione degli operatori una visione di insieme del mercato mondiale, di quello europeo e una approfondita descrizione del mercato italiano delle costruzioni.
L’appuntamento di Verona e l’analisi del Rapporto CRESME costituiscono un’importante occasione per discutere e approfondire criticità e soluzioni relative a tematiche fondamentali per l’intero settore delle costruzioni e delle aziende dell’indotto.

Nota del Cresme

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