Edilizia, settore allo stremo

La situazione del settore edilizia “é drammatica” e “allo stremo”.

Lo ha affermato il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti, nel corso della trasmissione Tg2 Insieme. “C’é una crisi durissima – ha sottolineato Buzzetti – ma dato che i posti nell’edilizia si perdono un po’ alla volta e non c’é il classico caso della fabbrica che chiude, non si dà risalto”.

Invece, ha insistito, “siamo al quarto anno di crisi capillare in tutta Italia“, anche a causa dei debiti della p.a:

“Le imprese – ha avvertito – chiudono anche per questo” e per il “bizantino patto di stabilità, che è una scelta tutta italiana e che dovrebbe essere allentato”.

Aree nelle quali lavorare, ha proseguito il presidente dei costruttori, non mancano: dal ritardo infrastrutturale, che è “notissimo”, al dissesto ideogeologico, agli interventi sugli edifici per l’efficienza energetica.

Insomma, ha osservato, “c’é moltissimo da fare”. Ma occorre anche intervenire sul massimo ribasso, che “é una piaga terribile”, di cui approfittano coloro che “alla disperata fanno ribassi impossibili o chi vuole mettere soldi sporchi”.

Nelle costruzioni si e’ perso in cinque anni il 24,1% in termini di investimenti e sono stati bruciati piu’ di 300 mila posti di lavoro in oltre tre anni di crisi.

Lo denuncia la Feneal Uil che, in occasione della manifestazione nazionale dei sindacati di categoria, sollecita la politica a cambiare rotta. La Fillea Cgil chiede di porre fine alla corsa al ribasso dei costi che sta distruggendo il settore. La Filca Cisl invita a non dimenticare che l’edilizia e’ un lavoro usurante.

 Fonte: Ansa

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