Emilia Romagna, terminate le indagini idrogeologiche su argine Secchia

Sono giunti a termine i lavori della Commissione scientifica che ha valutato le cause del cedimento dell’argine destro del fiume Secchia del 19 gennaio scorso presso San Matteo, una frazione del Comune di Modena.

Il presidente della Commissione Luigi D’Alpaos, insieme a tutti i colleghi che ne fanno parte, ha illustrato ai consiglieri regionali in Commissione Territorio, Ambiente e Mobilità i risultati dell’importante ed attento lavoro svolto in questi mesi e basato su prove geotecniche in campo e di laboratorio: “Appare del tutto verosimile che l’argine abbia collassato per effetto dell’interazione tra la piena e un articolato sistema di tane di animali selvatici, presente nel corpo arginale, che ne ha ridotto la resistenza – ha affermato D’Alpaos -, la nostra risposta può essere considerata apparentemente semplice, ma si basa su una verità scientifica che ha comportato l’applicazione di analisi e metodi complessi”.

La Regione Emilia Romagna ha innovato da un punto di vista legislativo anche in materia di tutela del suolo: leggi in proposito l’articolo Riduzione consumo di suolo: in arrivo nuova legge in Emilia Romagna.

Al fine di attivare i necessari interventi urgenti di messa in sicurezza idraulica dei bacini dei fiumi Secchia, Panaro e Naviglio, l’Assessore regionale alla protezione civile Paola Gazzolo ha annunciato lo stanziamento di ulteriori 23 milioni di euro resi disponibili dalla quinta ordinanza firmata dal Commissario delegato. A questi si aggiungono 6 milioni destinati al ripristino delle opere pubbliche e di interesse pubblico previsti dalla quarta ordinanza.

Fonte: Regione Emilia Romagna

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