Federalismo fiscale: dal 2014 arriva la nuova imposta municipale

Arriva la rivoluzione federalista per le tasse comunali. Oggi il Consiglio dei Ministri approverà il decreto legislativo sul federalismo fiscale municipale.

I proventi sugli affitti dal prossimo gennaio non saranno piu’ tassati con l’Irpef: si potra’ pagare – la scelta e’ un’opzione – un’aliquota fissa al 25%, ma la cosiddetta ”cedolare” potra’ scendere al 20% per i canoni ”agevolati” nelle aree ad alta densita’ abitativa.

Per l’aliquota dell’attesa imposta municipale bisognera’ invece attendere il 30 novembre e l’apposito decreto del ministro dell’Economia: l’unica certezza e’ che i comuni potranno aumentare o diminuire il prelievo dello 0,3%, cioe’ del 3 per mille.

L’imposta, poi, si fa in due.
Per la ”prima” Imu bisognera’ attendere il 2014: sara’ pagata sul possesso degli immobili (escludendo le prime case) e anche sulle compravendite: in questo caso l’incasso, che finira’ nelle casse dei comuni, sara’ del 3% per le prime case e del 7% su tutti gli altri cespiti.

Ci sara’ poi una seconda Imu, ”facoltativa”, che riunira’ le attuali imposte sull’occupazione di suolo pubblico e sulle affissioni. Sono queste le principali novita’ contenute in una bozza del decreto legislativo che domani approda al Consiglio dei Ministri.

IL FONDO E LE IMPOSTE DEVOLUTE: ”Per realizzare in forma progressiva e territorialmente equilibrata – e’ scritto nella bozza – la devoluzione ai comuni del fisco sugli immobili e’ prevista la creazione di un fondo della durata di 5 anni.
Sara’ alimentato, attraverso meccanismi diversi, con alcuni tributi: di registro e bollo; ipotecaria e catastale; Irpef sui redditi fondiari (senza il reddito agrario); tributi speciali catastali; tasse ipotecarie; cedolare secca sugli affitti.

COMPARTECIPAZIONE LOTTA EVASIONE: Tutto il maggior gettito incassato per l’iscrizione al catasto degli ”immobili fantasma” andra’ ai Comuni mentre sale dal 33 al 50% la percentuale di ”compartecipazione” sugli incassi della lotta all’evasione.

CEDOLARE AFFITTI, MA VOLONTARIA: Dall’anno 2011 le imposte sugli affitti si potranno pagare con una ”cedolare secca”. L’aliquota indicata nella bozza e’ del 25%, ma non sono esclusi ritocchi.

Il nuovo tributo sara’ volontario (per chi non ha reddito conviene ad esempio pagare il 23% dell’aliquota Irpef piu’ bassa) e assorbira’ anche le imposte di bollo e quelle di registro che si pagano sui contratti di locazione.

Il versamento e’ previsto con le stesse date della dichiarazione dei redditi e, in base al testo, sarebbe dovuto un acconto dell’85% sul 2011 (probabilmente da pagare gia’ a fine anno) e del 90% nel 2012.

Dure sanzioni sono previste per chi dichiara importi inferiori al vero (non solo di paga di piu’ ma viene considerata forfettariamente una durata di 4 anni) ma e’ anche stabilita un aliquota agevolata del 20% per i canoni agevolati nei comuni ad alta densita’ abitativa.

L’IMPOSTA MUNICIPALE SI FA IN DUE: Non ci sara’ una sola imposta municipale ma due. La prima e’ definita ”imposta municipale propria”, la seconda ”imposta municipale secondaria facoltativa”.

La prima – della quale non viene indicata nella bozza ne’ la percentuale ne’ le detrazioni – deve essere decisa dal consiglio comunale entro il 30 novembre 2013 e si applichera’ dal 2014.

L’aliquota sara’ decisa dal ministro dell’Economia entro il prossimo 30 novembre e i comuni potranno aumentare il prelievo dello 0,3%. Verra’ pagata dai possessori di immobili e non si applica sulle prime case (pertinenze comprese).

Di fatto sara’ una sorta di ”Ici seconda casa”, solo che si versera’ in quattro rate: 31 marzo, 16 giugno, 30 settembre e 16 dicembre.

TASSA COMPRAVENDITE AI COMUNI: A questa si aggiungera’ una quota sui trasferimenti ”tra vivi a titolo oneroso o gratuito, della proprieta’ di beni immobili”: il balzello in questo caso sara’ del 3% per le prime case e del 7% sulle altre. Queste ultime aliquote potranno essere modificate dai comuni a partire dal 2017.

LA ”SECONDA” IMU FACOLTATIVA: C’e’ poi l’ imposta municipale secondaria facoltativa. Servira’ a sostituire la tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche, ma anche l’imposta sulla pubblicita’ e le pubbliche affissioni. Prima di essere applicata servira’ una consultazione popolare e una delibera del consiglio.

Si paghera’ in base ai metri quadrati occupati e alla durata dell’occupazione. Come l’altra Imu sara’ indeducibile dalle imposte sui redditi.

Fonte: Ansa

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