Gestione e tutela dell’ambiente in Friuli

Con la stipula di un contratto di collaborazione con l’ARPA da parte di 10 biologi e di un chimico avvenuta nella sede di Palmanova dell’Agenzia per la protezione dell’Ambiente si può considerare avviata la fase operativa per la stesura del Piano regionale di Tutela delle acque, sui cui contenuti già sono al lavoro l’assessore all’Ambiente, Vanni Lenna, e i tecnici del servizio Idraulica della Regione.

Il Piano è uno strumento strategico per il Friuli Venezia Giulia. Oltre ad essere previsto dalle direttive dell’Unione europea, consentirà all’Amministrazione regionale di gestire la risorsa acqua promuovendone un uso sostenibile in un’ottica di medio-lungo periodo.

Ad essere interessate saranno tutte le tipologie e gli utilizzi dell’acqua, da quelle di superficie (fiumi, torrenti, laghi) a quelle sotterranee, di transizione o marine, potabili o balenabili o quale supporto per la vita degli organismi acquatici.

L’obiettivo della Regione Friuli Venezia Giulia è quello di approvare in via definitiva il nuovo strumento entro il mese di maggio 2012. Per giungere in tempo e con la documentazione completa alla scadenza fissata è già stata stilata una rigida scaletta, che prevede che entro la fine di quest’anno sia adottato un Piano preliminare, condizione indispensabile per interrompere le procedure di infrazione avviate dall’Unione europea.

L’ARPA del Friuli Venezia Giulia svolgerà le attività tecnico-scientifiche a supporto della Regione mediante la predisposizione dei documenti del rapporto ambientale (VAS), la tipizzazione delle acque superficiali, di transizione e marine, il censimento delle pressioni qualitative sull’ecosistema, la stima degli impatti qualitativi e biologici, la valutazione della vulnerabilità degli acquiferi.

Sono previste anche attività di modellizzazione dei corpi idrici superficiali di transizione e costieri. Molto ampio il programma dei monitoraggi: saranno effettuate tre campagne di valutazione della qualità biologica su 157 corpi idrici di acque superficiali dolci interne, 20 di acque di transizione (laguna), 32 di acque marine, oltre alla ricerca di sostanze pericolose in 150 corpi idrici sotterranei, in 40 di acque superficiali e in 100 sedimenti marini. Prevista infine anche la valutazione di fenomeni di bioaccumulo in 20 stazioni.

Le attività di ARPA FVG si concluderanno a novembre 2011 con la presentazione di una relazione finale, che andrà a integrare il Piano regionale di Tutela.

Per la realizzazione delle attività l’ARPA riceverà dalla direzione Ambiente un contributo straordinario di 500 mila euro. Tale finanziamento consentirà anche l’attivazione di due convenzioni: la prima con l’Ente Tutela Pesca, finalizzata al campionamento e alla valutazione della fauna acquatica, la seconda con il Dipartimento ambientale dell’Università di Trieste per l’analisi delle fanerogame e delle macroalghe.

Fonte: www.regione.fvg.it

 

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