Incentivi alla progettazione, anche l’Anpci protesta

Dopo l’intervento del presidente dell’Unitel, Bernardino Primiani, anche l’Associazione Piccoli Comuni d’Italia interviene sugli incentivi per la progettazione ai tecnici delle amministrazioni locali.

La presidente Franca Biglio afferma che per i dipendenti e responsabili tecnici dei piccoli Comuni (spesso una sola unità), si ha motivo di ritenere che tale norma porterà alla conseguenza di un radicale disincentivo alla progettazione da parte dei tecnici interni, specie presso le amministrazioni ove i ruoli e le funzioni risultano molteplici e le carenze di organico sono sempre più evidenti.

La conseguenza è che sarà, in tal modo, ampiamente giustificabile il ricorso all’affidamento della progettazione a professionisti esterni, con notevolissimi incrementi del costo delle opere e allungamento dei tempi di realizzazione ( basti pensare ai tempi occorrenti per le gare di affidamento degli incarichi ).

"Non si capisce poi il motivo, se non quello dovuto a mere esigenze di fare cassa o di favorire le categorie professionali dei progettisti, di tassare i Comuni che provvedono alle progettazioni delle proprie opere con il personale interno, con l’1,5% del costo dei lavori – aggiunge la Biglio – . Inoltre  la destinazione dell’economia dell’1,5% al fondo di produttività per il personale, così come disposto dall’art. 1, comma 32, del D.L. 30.12.2008, n. 207 è certamente illegittimo e contrario ai principi di contabilità pubblica (non può un’economia di spesa in conto capitale essere destinata al finanziamento della spesa corrente)".

"Si chiede cortesemente, – conlcude la presidente di Anpci – per il buon andamento delle Amministrazioni dei Piccoli Comuni, di valutare la possibilità di eliminare tale norma penalizzante non solo per i dipendenti comunali, ma anche per i Comuni stessi".

Fonte: www.anpci.it

 

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