Lombardia, destinare una quota dell’Imu all’Erp

Una riflessione approfondita su come sono e come saranno le città per capire come modulare le nuove politiche.

Questa la ‘forma’ del convegno In-Arch (Istituto Nazionale di architettura) ‘Residenza sociale: programmazione, finanziamento, progettazione e realizzazione’, cui ha partecipato l’assessore regionale alla Casa Domenico Zambetti, che ha proposto di destinare, almeno in parte, l’Imu, attraverso le Regioni, all’edilizia residenziale pubblica.

“E’ da questo ragionamento che deve discendere tutto – ha detto – solo così potremo pianificare città nuove a misura del domani”. La famiglia, secondo l’assessore, deve essere il punto di partenza. Va infatti tenuto in considerazione che, se quella standard (cioè la coppia con figli) è pari al 39 per cento, quella monoparentale è cresciuta arrivando al 29 per cento. Questo significa un diverso bisogno di spazi abitativi e di nuovi servizi. 

LA PROGRAMMAZIONE REGIONALE – All’interno di questo macro quadro devono dunque inserirsi gli interventi regionali, che da sempre, sono andati su più fronti: dalla realizzazione di edilizia residenziale pubblica ‘pura’, alla convenzionata per arrivare poi al sostegno diretto alle famiglie. Il progressivo ridursi delle risorse pubbliche impone il ricorso a iniziative di partenariato pubblico-privato. Ecco quindi il lancio di strumenti come i Fondi Immobiliari per l’housing (“la Regione ha appena presentato il Fondo Fil che una previsione di capacità di investimento di 400 milioni di euro”) o quelli per i servizi abitativi a canone convenzionato. In entrambi i casi sarà possibili aumentare l’offerta per la fascia grigia, scommettendo anche su soluzioni nuove come i patti di futura vendita. 

SOSTENERE L’ACQUISTO – Un aspetto differente, ma complementare, sono le misure già attivate o in corso di attivazione, per sostenere l’acquisto, in particolare da parte delle giovani coppie. “Stiamo lavorando con Abi e con diverse banche – ha spiegato Zambetti – per promuovere misure specifiche come l’abbattimento degli interessi sui mutui del  per cento per 5 anni o per favorire la permanenza nell’alloggio da parte delle famiglie in difficoltà con il pagamento dei mutui che, in alcuni casi, potranno anche essere sospesi.

Tutte queste iniziative si inseriscono nella concreta attuazione del Patto per la Casa che, con il presidente Formigoni, abbiamo sottoscritto con tutti i soggetti che operano nel comparto dell’abitare”. Secondo l’assessore la convergenza di intenti con il sistema bancario e finanziario è sempre più strategica e deve andare di pari passo con le altre possibili fonti di finanziamento “come ad esempio il Fondo Europeo per l’efficienza energetica”.

L’IMU PER L’ERP E UN NUOVO RUOLO PER I GESTORI – In un quadro finanziario dunque piuttosto complicato “è necessario – ha detto ancora Zambetti – individuare modalità per garantire flussi finanziari ordinari al comparto dell’edilizia pubblica”. In questo senso, una parte dell’Imu, anche limitata “potrebbe essere trasferita alla Regioni”.

E’ necessario inoltre riflettere anche sulla gestione degli immobili pubblici che, per forza di cose, deve essere rivista. “Stiamo approfondendo il tema dell’accreditamento di soggetti gestori – ha spiegato Zambetti – accanto al rilancio del ruolo delle Aler. Servono competenze specifiche che sappiano gestire dal punto di vista tecnico ed economico gli immobili, ma soprattutto serve una forte attenzione alle questioni sociali, instaurando un rapporto positivo con gli inquilini”.

Fonte: Regione Lombardia

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

News dal Network Tecnico