Pagamenti p.a., il decreto esclude i contratti di edilizia e lavori pubblici

Entro il 16 novembre sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto sul ritardo dei pagamenti della P.A. che recepisce la direttiva 2011/7/Ce.

È arrivata la firma del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul testo che pare essere lo stesso approvato dal Consiglio dei Ministri. Il decreto stabilisce che un termine massimo di 30 giorni entro il quale le Amministrazioni dovranno pagare i fornitori e i prestatori di servizi, con possibili proroghe a 60 giorni per casi particolari, decorsi i quali si applica un tasso di interesse base maggiorato dell’8%, con applicazione ai contratti conclusi dal primo gennaio 2013.

Sembra confermata, ma solo con la pubblicazione in Gazzetta se ne avrà l’ufficialità,  l’esclusione dal provvedimento dei contratti che riguardano i settori dei lavori pubblici e dell’edilizia, ai quali mancava un riferimento esplicito nella versione liberata dal CdM, nonostante fossero presenti nella direttiva europea “la progettazione e l’esecuzione di opere e edifici pubblici, nonché i lavori di ingegneria civile”.

Non si sono fatte attendere le proteste di professionisti e imprese del settore che proprio per i crediti vantati verso le p.a. sono in grandi difficoltà economiche.

“Gli architetti italiani vantano crediti dalla P.A. per circa 500 milioni di euro sul totale di circa 2 miliardi che lo Stato deve al comparto della progettazione delle opere pubbliche. Si tratta di una situazione assolutamente insostenibile e che deve trovare soluzione in tempi brevissimi anche attraverso l’integrale recepimento della Direttiva Ue che impone tempi di pagamento tra i 30 e i 60 giorni. Solo così sarà possibile dare respiro ad un mercato – come quello della progettazione – che registra eccezionali ed insopportabili dinamiche di flessione”- aveva dichiarato alcuni giorni fa il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.

Fonte: Ediltecnico.it

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