Sicilia: relazione Arpa e monitoraggio coste

Relazione Arpa 
La Regione Sicilia ha pubblicato la Relazione sullo Stato dell’Ambiente (R.S.A.) relativa al 2007. Le precedenti edizioni hanno fornito certamente un contributo sostanziale alla conoscenza ed all‟interpretazione della situazione ambientale dell’isola e un valido supporto e riferimento ai fini dell’orientamento e delle scelte della programmazione e della pianificazione su scala vasta in ambito regionale. La nuova versione della R.S.A. offre un assetto per certi versi differente e trae spunti e benefici dalle analisi di contesto eseguite nell’ambito della Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) del “Programma Operativo Regionale FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale) 2007-2013”, del “PSR (Programma di Sviluppo Rurale) Sicilia 2007-2013” e del “Programma Operativo FEP (Fondo Europeo Pesca) 2007-2013”.

Relazione sullo Stato dell’Ambiente 2007
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ALGA INVISIBILE E QUALITÁ DELLE ACQUE MARINO-COSTIERE
Il mare siciliano diviso in 65 porzioni. Segmenti di costa, i cosiddetti corpi idrici, che saranno analizzati dagli esperti dell’Arpa Sicilia per stabilire la qualità delle acque marino costiere ma anche per rilevare la presenza della Ostreopsis ovata, comunemente chiamata alga tossica o invisibile.

E’ stato presentato l’avvio della campagna di monitoraggio nella costa dell’Agrigentino e in tutta la Sicilia. Alla presentazione alla stampa e alla cittadinanza, che è avvenuta sulla motonave Teti, il mezzo utilizzato dagli esperti dell’agenzia per effettuare i campionamenti, anche diverse autorità locali e regionali. Tra loro l’assessore regionale alla Pesca Roberto Di  Mauro, l’assessore di Licata Claudio Morello, il sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo, il comandante della compagnia dei carabinieri di Licata, capitano Andrea Corinaldesi, il comandante dell’Ufficio circondariale marittimo di Licata, tenente di vascello Fabio Citrolo, il responsabile dell’Igiene pubblica del Comune di Licata, Vincenzo Pezzino, e rappresentanti della Croce rossa e delle associazioni di volontariato.

Monitoraggi potenziati, coperta tutta l’isola
A giugno è partita la campagna estiva di monitoraggio per l’individuazione dell’Ostreopsis ovata, a luglio via al piano di monitoraggio ambientale nei 65 punti identificati, da Trapani a Messina, da Ragusa ad Agrigento. I tecnici dell’agenzia regionale per la protezione dell’ambiente sono già al lavoro per coprire tutto il periplo siciliano anche grazie alla motonave Teti, dotata di tutte le attrezzature necessarie per i campionamenti e le analisi.

“Rispetto all’anno scorso – ha spiegato il direttore generale di Arpa Sicilia, Sergio Marino – la rete di monitoraggio è stata potenziata ed è stato ampliato il quadro dei controlli. Grazie a questo incremento e all’acquisto di un nuovo mezzo navale, che arriverà a fine anno e consentirà all’Agenzia di coprire più velocemente l’intero perimetro della costa siciliana e di allargare il monitoraggio anche alle isole minori, Arpa Sicilia potrà svolgere il proprio ruolo istituzionale con ancora più forza”. “Noi stiamo attivando un percorso virtuoso per il comparto della pesca – ha detto l’assessore Di Mauro – è interesse primario per l’attività dei pescatori avere un mare pulito che garantisca la buona qualità del pesce. Il mare pulito, e per questo costantemente monitorato, è fondamentale per un settore importante per l’economia siciliana come la pesca”.

L’allarme “Alga tossica”
Le stazioni di campionamento sono state installate non solo vicino alle spiagge ma anche in zone di mare accanto a porti o strutture abitative. In questo modo il quadro sulla situazione ambientale delle acque marino costiere potrà fornire anche le possibili cause della comparsa di Ostreopsis ovata, come scarichi abusivi e inquinamento di altro tipo. Nell’estate del 2007 l’allarme alga tossica riguardò solo alcune zone della costa, soprattutto palermitana, e le analisi degli esperti dell’Arpa furono condotte in quelle zone ripetutamente anche al fine di essere utilizzate dalle autorità sanitarie per stabilire il livello di balneazione di una porzione di mare e salvaguardare la salute pubblica.

A lavorare nelle diverse stazioni di campionamento, 13 fra biologi e biologi marini del laboratorio della sede centrale dell’Arpa e dei Dipartimenti provinciali di Ragusa, Siracusa e Messina. I prelievi dei campioni vengono effettuati vicino alla riva a una profondità tra i 50 centimetri e il metro e mezzo. I punti di campionamento sono stati scelti in funzione delle finalità ambientali e di conoscenza del fenomeno, e sono rappresentativi delle caratteristiche ambientali delle intere aree.

L’emergenza, secondo le linee guida nazionali emanate dal ministero della Salute l’anno scorso, si può configurare quando l’O. ovata è presente in una concentrazione superiore a diecimila cellule per litro in acqua (diversa è la circostanza in cui sono posate sulle macroalghe, cioè quelle visibili ad occhio nudo, situazione per la quale non sono stati stabiliti parametri).

Oltre alla stazione di campionamento che serve per rilevare la presenza dell’alga invisibile, in ognuno dei 65 segmenti di costa si trovano altre due stazioni (tutte e tre formano un transetto) che si trovano a cento metri e a tremila metri dalla costa (o a 50 metri di profondità a seconda della zona). Lo studio e le analisi per la qualità delle acque sono condotti anche per rispondere a una direttiva europea che chiede a tutti i paesi uno stato di qualità “buono” per tutti i corpi idrici superficiali entro il 2015.

La motonave Teti e il secondo mezzo in arrivo
Una nuova motonave per condurre i monitoraggi e rilevare la qualità delle acque marino-costiere in tutta la Sicilia e nelle isole minori. Il mezzo è stato acquistato dall’Arpa Sicilia attraverso un bando di gara. Già avviata la costruzione dell’imbarcazione che dovrebbe essere consegnata all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente a fine anno. La nuova motonave, che sarà più veloce e più grande della Teti, avrà una più ampia autonomia di navigazione e al suo interno saranno installate strumentazioni innovative come piccoli robot subacquei dotati di telecamera (sulla Teti è già possibile, grazie alle due postazioni computers di elaborazione dei dati e alle sofisticate strumentazioni oceanografiche, effettuare l’analisi dell’acqua di mare dalla superficie al fondo e visualizzare in tempo reale i dati per trasformarli in grafici) e garantirà la copertura, nei monitoraggi, di tutte le coste della Sicilia e anche  delle isole minori a partire dall’anno prossimo. Le motonavi sono utilizzate dai biologi marini dell’Agenzia per studiare e rilevare le condizioni di salute del nostro mare, dalle misurazioni dei parametri fisico-chimici dell’acqua, alla raccolta e analisi dei campioni di fitoplancton, zooplancton, micro e macro alghe e Posidonia oceanica. Obiettivo, definire lo stato di qualità del mare per poter intervenire rimuovendo le fonti di inquinamento.

Fonte: www.regione.sicilia.it

 

 

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