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Emilia Romagna, in 6 anni la raccolta differenziata al 70%
È uno degli obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti; vediamo anche gli altri

La produzione pro-capite dei rifiuti urbani dovrà essere ridotta del 20-25% e la raccolta differenziata dovrà essere portata almeno al 70% in 6 anni. Questi sono alcuni punti del Piano regionale dei rifiuti in Emilia Romagna. Ci sono anche altri obiettivi: il riciclo di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico deve arrivare almeno al 65%, autosufficienza per lo smaltimento nell’ambito regionale con l’ottimizzazione degli impianti esistenti, recupero energetico delle frazioni di rifiuto per le quali non è possibile alcun recupero, minimizzazione dello smaltimento a partire dal conferimento in discarica.

Sono i principali obiettivi del Piano regionale di gestione dei rifiuti (Prgr) che, ponendosi come orizzonte temporale il 2020, è stato adottato dalla Giunta della Regione Emilia-Romagna e illustrato questa mattina, nel corso di una comunicazione, dal sottosegretario Alfredo Bertelli ai componenti della Commissione Ambiente dell’Assemblea legislativa.

Rifiuti urbani
Tre i filoni di intervento: prevenzione, recupero di materia, recupero energetico e smaltimento.

Prevenzione: gli obiettivi sono una riduzione della produzione di rifiuti urbani pro capite compresa tra il 15 ed il 20%, nonché la diminuzione della pericolosità dei rifiuti speciali.

Recupero di materia: si punta al raggiungimento di almeno il 70% di raccolta differenziata entro il 2020. Sempre nello stesso periodo si tenderà a un incremento della qualità della raccolta differenziata che porti al riciclaggio di carta, metalli, plastica, legno, vetro e organico per almeno il 65% in termini di peso rispetto al quantitativo totale delle stesse frazioni presenti nel rifiuto urbano. Inoltre si punterà a un incremento del recupero della frazione organica per la produzione di compost di qualità.

Recupero energetico e smaltimento: prevede l’autosufficienza per lo smaltimento dei rifiuti urbani e speciali prodotti nell’ambito regionale, mediante l’utilizzo ottimale degli impianti esistenti. Poi il recupero energetico delle frazioni di rifiuto per le quali non sia possibile alcun recupero di materia; la minimizzazione dello smaltimento a partire dal conferimento in discarica; l’equa distribuzione territoriale dei carichi ambientali derivanti dalla gestione dei rifiuti.

Il Piano prevede che, a fronte di una popolazione in crescita tendenziale del 5,4%, la produzione pro capite (kg/ab) abbia un decremento stimato compreso tra il 20 e il 25% e la raccolta differenziata salga dal 53 al 70%. Tali previsioni necessitano di un modello integrato dell’intero ciclo di gestione, non affidato solo ai risultati attesi dalla messa in atto di politiche di recupero e smaltimento ma anche all’obiettivo di ridurre i rifiuti alla fonte.

Fonte: Regione Emilia Romagna


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