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Social housing: L'Aquila risponde con rapidità all'emergenza abitativa
Diritto alla casa, con la delibera 364 del 26 luglio scorso, già disponibili 52 alloggi per le situazioni più bisognose

Diritto alla casa: il Comune dell’Aquila risponde all’emergenza con un provvedimento di rapida efficacia e i risultati non tardano ad arrivare. Proprio due mesi fa infatti veniva approvata la delibera di Giunta n. 364 del 26 luglio, attraverso la quale, afferma l’Assessore per l’assistenza alla popolazione del capoluogo abruzzese Fabio Pelini, “abbiamo finalmente dato la possibilità di disporre degli alloggi del Progetto CASE e dei Map a casistiche diverse, come nuove coppie, nuclei disaggregati e nuclei familiari con gravi difficoltà sociali, fino ad allora rimasti esclusi dal sistema delle ordinanze e delle direttive: oggi, a distanza di due mesi, possiamo affermare con orgoglio di aver risposto con quel provvedimento a bisogni reali”.

L’Assessore ha esplicato le ragioni profonde che hanno portato all’emanazione di tale atto, dando risalto all’importanza del concetto di social housing nella temperie storica che sta attraversando L’Aquila e non solo: “Sono stati moltissimi, infatti – ha affermato Pelini  – i cittadini che si sono riversati nei nostri uffici per chiedere un alloggio in un momento in cui la vergognosa speculazione sugli affitti che si sta compiendo in città, taglia fuori da un diritto fondamentale, quale è il diritto alla casa, centinaia di famiglie. Con la nuova delibera sono stati assegnati 52 alloggi, di cui 21 alle nuove coppie, 21 ai cosiddetti casi di fragilità sociali, 3 a famiglie fuori dal Comune, 2 a nuclei monoparentali, uno ad un inquilino Ater con casa classificata B o C in aggregato, uno ad un nucleo a cui non era stato riconcesso l’alloggio dal proprietario e 3 alloggi a badanti”.

La procedura in atto verrà portata a termine con idonea celerità. L’Assessore ha infatti sottolineato che tutto il lavoro è stato effettuato “portando avanti l’attività ordinaria come prevede la delibera. Ad oggi, di fronte alle poche case a disposizione ed al gran numero di pratiche ancora da evadere (più di 200), è necessario – ha concluso – chiudere i termini di presentazione delle domande per qualche settimana, per dare una risposta a tutti i nuclei in attesa”. Verrà tempestivamente comunicato ai cittadini il momento in cui sarà nuovamente possibile tornare a presentare domanda di accesso.


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