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Napoli, Città della Scienza: 20 milioni per il percorso verso la ricostruzione
Tre bandi di gara previsti dall'accordo quadro tra Fondazione Idis, Enti locali e Governo da qui al luglio 2014 e l'aiuto della Banca Europea per gli Investimenti

Il cammino per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, distrutta in un incendio divampato nel marzo scorso, prosegue e comincia ad allineare alcuni provvedimenti concreti.

Infatti, dopo la firma dell’accordo quadro tra Fondazione Idis, Enti locali e Governo, l’iter della ricostruzione della struttura multifunzionale sita nel quartiere di Bagnoli prevede un bando di gara per la progettazione entro la fine di settembre, un bando per la realizzazione delle opere edili entro febbraio 2014 e un ulteriore bando per i contenuti tecnico-scientifici entro il luglio 2014.

“Per la ricostruzione – afferma il Presidente della Fondazione Idis Città della Scienza, Vittorio Silvestrini – servono dai 26 ai 30 milioni. Abbiamo l’impegno del ministro Trigilia per 15 milioni da risorse europee, ma stiamo lavorando perché si arrivi a 20. Dobbiamo fare lo stesso miracolo fatto in fase di costruzione, ma ce la faremo anche grazie all’aiuto delle banche a cominciare dalla Banca Europea degli Investimenti (Bei) che ha promesso di finanziarci almeno fino a 10 milioni, con un tasso molto basso che spalmeremo su vent’anni”.

L’istituzione scientifica non è però esente da problemi economici per quanto riguarda l’attuale gestione: il consigliere delegato Enzo Lipardi ha infatti sottolineato che “da un budget previsto di 10 milioni di euro siamo scesi a 7, contando i mancati introiti della biglietteria dopo l’incendio e il taglio del contributo della Regione Campania che, però ci ha aiutato molto in questi mesi con la cassa integrazione che attualmente coinvolge circa la metà dei nostri 70 dipendenti. Finora – ha proseguito Lipardi – sono giunti solo i 5 milioni stanziati dall’allora ministro Passera e destinati alla messa in sicurezza dell’area interessata dall’incendio, che dovrebbe partire a breve a cura del provveditorato alle opere pubbliche della Campania”.

Il lavoro per la ricostruzione continua quindi: con la speranza, conclude Lipardi “che al più presto ci dicano chi ha bruciato Città della Scienza e soprattutto perché: è fondamentale che una pagina nera della città diventi più chiara”.


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