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IMU, Patto di Stabilità e abolizione delle Province, Delrio traccia le linee guida per gli enti locali
Audizione del Ministro alla Commissione Affari Costituzionali del Senato

La revisione dell’Imu, il riordino delle Province e l’attuazione delle Città metropolitane sono state al centro dell’intervento del Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie Graziano Delrio alla Commissione Affari Costituzionali del Senato dove ha illustrato le linee guida del Governo in materia di autonomie e di rapporti tra i vari livelli istituzionali della Repubblica.

“Ci concentreremo sul completamento del federalismo amministrativo, fiscale, demaniale – ha spiegato Delrio – .  La revisione dell’Imu è parte propria del federalismo fiscale: nel decreto legislativo originario che l’ha istituita erano previste l’Imu propria, l’Imu secondaria e altre formulazioni che sono state trasformate nell’attuale Imu “sperimentale” dal governo Monti.  Dobbiamo attuare il federalismo fiscale per garantire ciò che è scritto nella Costituzione, cioè che le autonomie possano istituire e fruire ditributi propri.

“L’autonomia fiscale deve essere accompagnata in maniera molto stringente da un nuovo concetto di responsabilità da parte di tutti i livelli della Repubblica – ha aggiunto – : in questi anni vi sono stati tagli molto pesanti a Comuni, Province e Regioni, bisogna ridare autonomia fiscale ai diversi livelli di governo e fare in modo che questa non sia priva di responsabilità nella gestione della spesa pubblica, ma sia controllata e capace direndicontare la qualità dei servizi che produce a livello locale.  I tagli dovuti alla crisi e alle regole del patto di stabilità hanno creato una forte contrazione degli investimenti. Vogliamo quindi avviare una revisione profonda del patto di stabilità, ovviamente in collaborazione con il Ministro dell’Economia”.

Il Ministro per gli Affari regionali ha inoltre confermato l’intenzione di abolire le Province, puntando a risolvere il problema dell’organizzazione delle funzioni di area vasta, in particolare le modalità elettive e l’organizzazione delle funzioni e degli eventuali accorpamenti ed efficientamenti degli enti di area vasta.

Tra le questioni prioritarie da mettere in atto Delrio segnala anche l’istituzione delle Città Metropolitane, atteso da trent’anni.

“Le città metropolitane sono una risorsa potenziale grandissima per l’Italia. Quasi il 70% della ricerca e dell’innovazione nel mondo si svolge nelle città, le prime 100 città producono il 30% del Pil mondiale ed è evidente che le aree metropolitane costituiscono una grandissima risorsa in termini economici e di organizzazione dei servizi, quando ben organizzate”.

“Credo anche che vada istituito un fondo per le amministrazioni più virtuose. Poiché i piccoli comuni hanno difficoltà nell’applicazione dei costi e fabbisogni standard a causa di una spesa superiore alla media, secondo Delrio è necessario incentivare – e non obbligare – le fusioni e le unioni tra comuni, così come la gestione associata di alcuniservizi e soprattutto vanno rivisti i criteri di virtuosità.  Di federalismo fiscale si parlerà ampiamente nei prossimi giorni per la revisione dell’Imu, ma mentre l’impianto originale aveva Imu propria, Imu secondaria e Tares come imposta sui servizi indivisibili, credo sia necessario ripensare l’Imu contestualmente all’idea di garantire autonomia fiscale ai comuni, quindi non come imposta statalema in un quadro complessivo.

Tra le questioni in sospeso il neo Ministro cita anche il completamento del federalismo demaniale e il rafforzamento del sistema delle conferenze (Stato‐città, Stato‐regioni e Unificata).


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