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Dismissione patrimonio pubblico, si rischia di svendere
Lancia l’allarme la Corte dei Conti in un’audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza

Pochi giorni fa sono l’Agenzia del Territorio ha diffuso i dati (negativi) relativi al mercato immobiliare nel primo trimestre 2012. Torna quindi in primo piano il progetto di dismissione del patrimonio immobiliare pubblico, suggerito nella relazione dello Spending Review, recentemente preparato dal super commissario Bondi e illustrato al Governo.

Ora il rischio è quello di svendere gli asset immobiliari di proprietà pubblica, stante la drammatica situazione del mercato delle compravendite.

A lanciare l’allarme è la Corte dei Conti nell’ambito di un’audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sugli enti previdenziali, dopo il negativo esito dell’operazione di cartolarizzazione Scip2, la cui interruzione ha di fatto retrocesso migliaia di immobili agli enti di provenienza.

“L’andamento riflessivo del mercato immobiliare” pesa sulla dismissione degli immobili degli enti previdenziali. Dopo il negativo esito dell’operazione di cartolarizzazione Scip2 “le dismissioni procedono con molta difficoltà” e in alcuni casi il rischio è quello di “svendite”. Lo ha evidenziato la Corte dei Conti che ha fatto il punto sulla situazione patrimoniale degli enti di previdenza (pubblici e privati) nel corso di un’audizione alla Commissione parlamentare di vigilanza sugli enti previdenziali.

Ricordiamo che, secondo i piani contenuti nella Spending Review, il decreto legge prevede il diritto di opzione per l’acquisto da parte di Cassa Depositi e Prestiti delle partecipazioni azionarie detenute dallo Stato in Fintecna SPA, in SACE SPA e in SIMEST SPA. Il corrispettivo della cessione, che sarà determinato sulla base dei valori di mercato, sarà corrisposto con un primo acconto del 60%. L’importo complessivo della vendita che presumibilmente si aggirerà intorno ai 10 miliardi, sarà utilizzato a riduzione del debito, ivi compreso quello derivante dal debito commerciale a favore delle imprese.

Ma secondo la Corte dei Conti i problemi sono tanti, a cominciare “dall’andamento riflessivo del mercato la situazione degli occupanti senza titolo e l’individuazione delle modalità di vendita degli immobili retrocessi”

Ad esempio, per l’ex Inpdap, che deteneva il 46% degli immobili degli enti previdenziali pubblici, sono tornati indietro da Scip2 12.000 immobili e “in tre anni, dal primo marzo 2009 al 31 dicembre 2011 – hanno riferito i rappresentanti della Corte – ne sono stati venduti 1.200″, appena il 10% con un ricavo di 93 milioni di euro.
Per l’Inail, invece, gli immobili iscritti a bilancio nel 2011 valgono 2,818 miliardi. Un patrimonio di tutto rispetto ma “la dismissione procede con molta difficoltà”, evidenzia la Corte. Il crollo del mercato immobiliare fa la sua parte ma c’é anche il problema degli alloggi di pregio occupati e delle cause in corso tra ente e inquilini.

Leggi anche su Ediltecnico.it Spending Review. In vendita il patrimonio immobiliare italiano

Fonte Ansa


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