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Ricostruzione a L'Aquila, il Consiglio comunale approva il piano
Definisce obiettivi strategici e prevede un impegno di circa 5 miliardi euro

Il Consiglio comunale de L’Aquila, riunito al palazzo dell’Emiciclo, ha approvato all’unanimità la delibera relativa al Piano di ricostruzione, per la città e per le frazioni.

Il piano, che prevede un impegno di circa 5 miliardi euro, si configura come uno strumento programmatico ed economico, e definisce gli obiettivi strategici della ricostruzione, prevedendo un’ intesa con il commissario e il presidente della Provincia, in riferimento alle materie di rispettiva competenza. Assicura, come previsto dalla normativa, la ripresa socio-economica, la riqualificazione dell’abitato e si propone di facilitare il rientro delle popolazioni nelle abitazioni danneggiate dal sisma.

Il documento contiene un’analisi dello stato dei luoghi, riferimenti alla microzonazione sismica, l’individuazione degli interventi e dei soggetti interessati, riferimenti alla messa in sicurezza degli ambiti di ricostruzione, la stima economica dei costi e il cronoprogramma degli interventi.
Riguarda l’insieme dei centri storici, sia quello del capoluogo (168 ettari), sia quelli delle 49 frazioni (235 ettari), che si estendono per una superficie di 403 ettari. La priorità dell’emergenza aquilana è avvalorata dai dati sulla popolazione: gli abitanti dell’intero cratere, alloggiati fuori dalle proprie abitazioni, sono 34mila 670, di cui oltre l’80%, vale a dire circa 28mila 533 persone, risiedono nel Comune dell’Aquila (tra queste 10mila risiedevano nel centro storico del capoluogo).

La città dell’Aquila nel 2009 aveva una popolazione pari a 72mila 988 abitanti. Le persone alloggiate fuori dalle proprie abitazioni sono pertanto, a oggi, circa il 40%.
“Il modello per la ricostruzione attivato dal Comune dell’Aquila per il centro storico e le 49 frazioni – ha dichiarato l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano – si basa, pur nel rispetto della normativa di riferimento, ossia la legge 77 sul terremoto, su un approccio che privilegia, quando possibile, il piano regolatore vigente, evitando il ricorso esclusivo a una pianificazione separata”.
Da dicembre 2010 ad agosto 2011, durante la fase di predisposizione del Piano, il Comune ha anticipato, con l’emanazione di 10 provvedimenti del sindaco, l’attuazione degli interventi, conformi al piano regolatore, che potevano essere avviati subito, circa il 70% del totale.
“Il Piano di ricostruzione – ha proseguito Di Stefano – comprende quattro sezioni relative, rispettivamente, alle linee di indirizzo strategico, agli aspetti generali, alle attività preliminari, ai contenuti, con la stima di massima dei costi degli interventi, e all’applicazione delle disposizioni urbanistiche vigenti”.

 I progetti strategici di iniziativa privata sono quelli dei quartieri Banca D’Italia in via XX Settembre, Santa Croce, piazza della Lauretana, Valle Pretara, Porta Leone, Borgo Rivera, S.Andrea-Campo di Fossa. Quelli, invece, di iniziativa pubblica sono: il polo universitario che sorgerà nella zona dell’ex ospedale San Salvatore, il complesso scolastico polifunzionale che verrà realizzato nella caserma Francesco Rossi, l’area ex ospedale di Collemaggio, la sede unica uffici comunali, la zona del viale della Croce Rossa, il cosiddetto Polo del Welfare e i progetti legati alle mura medievali, a Piazza d’Armi e ai parchi urbani.

Il piano è stato redatto con la partecipazione attiva dei cittadini, invitati a presentare proposte di intervento edilizio e di aggregato strutturale.

 

Fonte: ANSA


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