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IMU, più alta per prima e seconda casa a Bologna
E' una delle proposte della Giunta comunale per coprire i 70 milioni di tagli subiti dall'ente locale

Addizionale Irpef ferma con un ormai certo ritocco verso l’alto delle aliquote base dell’Imu su prima e seconda casa.

E’ il primo schema di bilancio su cui la giunta di Bologna sta lavorando: in una riunione fiume dalle 9 alle 15, c’é stato un confronto iniziale che continuerà anche sabato e martedì quando dovrebbe uscire la proposta finale.

L’obiettivo, ha ribadito il sindaco Virginio Merola, rimane “quello di garantire i servizi”. Ma per farlo e coprire i 70 milioni di tagli non resta via che agire sulla leva della nuova tassa municipale anticipata da Monti a quest’anno.

L’aumento per le tasche dei bolognesi sarebbe già consistente, anche se si dovesse trovare un modo per tenere ferme le aliquote indicate dal Governo: “Ci sarà un aumento pesante, inedito e mai visto di pressione fiscale che andrà direttamente allo Stato”, ha spiegato Merola, secondo il quale “é bene comunicare ai bolognesi che se tra Ici e Irpef si raccoglievano 100 milioni, con l’Imu saranno 210”.

 E la differenza “la prendiamo e la passiamo direttamente allo Stato”.

Insomma, per Merola “stiamo parlando di una situazione drammatica, noi siamo esattori dello stato”.

Dunque, necessariamente, i 70 milioni in meno andranno trovati da qualche altra parte: “Il rischio di ritoccare le aliquote base Imu è molto concreto. Lasciare tutto fermo è impossibile, significherebbe tagliare la carne viva sui servizi”, ha proseguito Merola, ribadendo invece che “l’orientamento è quello di non aumentare l’addizionale Irpef”.

La speranza, ha comunque assicurato, “rimane quella di non alzare l’Imu, per questo ci siamo presi tre giorni di studio”, ma allo stesso tempo Merola ha ammesso che “dobbiamo capire come modulare la nuova tassa con un minimo di equità”.

A partire dalla possibile differenza di tassazione tra seconde case e case sfitte, un aspetto che non è ancora chiaro all’Amministrazione.

Se di certo non sarà reintrodotta la tassa sulle materne (lo ha escluso lo stesso sindaco), il comune sta invece addirittura valutando il blocco totale del turnover. Difficile, infatti, recuperare qualcosa dai cosiddetti sprechi: “Ormai c’é poco da eliminare, siamo alla soglia critica”. Una situazione complicata, quasi disperata: “E’ l’ultima manovra di queste cifre che possiamo sopportare”, ha allargato le braccia il sindaco che, una volta chiusa la proposta, la sottoporrà alla coalizione perché “é importante che tutti parlino con cognizione di causa e con tutti i dati sottomano”.

Un messaggio inviato a Sel che, attraverso il consigliere comunale Lorenzo Cipriani, è tornata a insistere sulla tassazione delle case sfitte: “Vorrei tranquillizzare la vicesindaco Giannini, questa non è l’opinione dell’assessore Malagoli, ma di tutto il partito”, ha sottolineato il vendoliano, dopo che la Giannini ieri l’aveva definita “una posizione personale”.

Fonte: Ansa


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