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Permesso di costruire, quali interventi edilizi per non farlo decadere
I giudici si sono pronunciati sul tipo di attività edificatoria per dimostrare il serio intento costruttivo che giustifichi il permanere del titolo

Torniamo ad occuparci della decadenza del permesso di costruire in relazione all’inizio dei lavori.

Recentemente i giudici del TAR si sono pronunciati ritenendo sufficienti ad evitare la decadenza “la stesa degli inerti di sottofondo e il tracciamento dell’edificio, sebbene in assenza di cartello edilizio e di tombinamento del fosso per l’accesso carraio”.

Già in passato la giurisprudenza amministrativa aveva avuto modo di precisare che, allo scopo di evitare la decadenza del titolo edilizio, deve sussistere un “serio intento costruttivo che giustifichi il permanere del titolo, come sarebbe nel caso di un processo costruttivo di modificazione edilizia iniziato ed irreversibile”.

Inoltre, “ai fini della sussistenza, o meno dei presupposti per la decadenza dalla concessione edilizia, l’effettivo inizio dei lavori relativi deve essere valutato non in via generale ed astratta, ma con specifico e puntuale riferimento all’entità ed alle dimensioni dell’intervento edificatorio programmato ed autorizzato, all’evidente scopo di evitare che il termine prescritto possa essere eluso con ricorso a lavori fittizi e simbolici e non oggettivamente significativi di un effettivo intendimento del titolare della concessione stessa di procedere alla costruzione dell’opera progettata”.

Per un maggiore approfondimenti rimandiamo lla lettura dell’articolo “Le attività edificatorie che consentono di evitare la decadenza del permesso di costruire: breve nota alla sent. n. 1489 del 6 ottobre 2011 del TAR Veneto, sez. II“, pubblicato in home page nella sezione Approfondimenti.


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