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Edifici del centro storico a rischio demolizione a Bologna
L'associazione Italia nostra accusa il Regolamento urbanistico edilizio che assimila la demolizione agli interventi di manutenzione straordinaria

Che fine ha fatto la città modello che insegnava all’Italia come tutelare il proprio patrimonio urbanistico? A

A Bologna, adesso, i nuovi strumenti urbanistici in vigore dal 2009 permettono invece di poter demolire gran parte degli edifici del centro storico senza controllo, snaturandolo del suo spirito più autentico.

E’ la denuncia di ‘Italia Nostra’, già in prima fila nella battaglia contro il ‘Civis’ e che porterà questa protesta fino a Roma con una manifestazione prevista per metà novembre: “Bologna è un caso che va portato all’attenzione dell’Italia e dell’Europa”.

Nel mirino dell’associazione ci sono in particolare due articoli del Rue, il Regolamento urbanistico edilizio approvato nel 2009 dalla giunta Cofferati della quale proprio l’attuale sindaco Merola era assessore alla casa.

Lo strumento prevede infatti, che la demolizione sia assimilata “a un intervento di manutenzione straordinaria” e, quindi, tra quelli ammessi dal Regolamento.

Inoltre, prosegue Italia Nostra, “il Rue affida di fatto al singolo progettista le valutazioni di merito sulla individuazione delle parti di pregio“.

 Ad essere oggetto di questi due articoli sono di fatto quasi tutti gli edifici del centro storico, esclusi quelli tutelati per il proprio valore artistico: “Così – ha sottolineato il presidente Daniele Benati – si eliminano di botto tutti i principi del recupero urbano”.

Al proprio fianco Benati ha chiamato tre personalità come l’architetto Pier Luigi Cervellati e gli ex sovrintendenti Andrea Emiliani e Elio Garzillo, tutti scandalizzati dall’edificio demolito in estate in piazza VIII agosto per far posto in futuro a un albergo: “Un intervento legittimo, ma assolutamente preoccupante. Il suo stile è in antitesi rispetto allo scenario delle case ripetute della piazza”, ha sottolineato Cervellati, secondo il quale “lentamente la città storica si sta cancellando e il Rue legalizza questo delitto”.

Su queste basi è nata la scelta di portare il ‘caso Bologna’ all’attenzione nazionale: “Dobbiamo allargare la platea della protesta e della denuncia. Molte volte queste operazioni accadono nell’ignoranza della maggioranza delle persone”, ha spiegato Maria Pia Guermandi di Italia Nostra.

L’associazione sta anche valutando l’ipotesi di una denuncia per mancata tutela dei monumenti del centro storico. 

Fonte: Ansa
 


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