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Efficienza energetica, al via studio sugli edifici pubblici a Trento
Condotta una specifica rilevazione dei consumi su 75 immobili pubblici e attivato un gruppo di lavoro per reperire finanziamenti per attivare gli interventi di efficientamento

L’Agenzia Provinciale per l’Energia, in stretta collaborazione con altre strutture provinciali e con altri enti funzionali, ha condotto una specifica rilevazione dei consumi energetici, distinguendo fra termici ed elettrici, su 75 edifici raggruppati secondo tipologie d’uso rappresentative delle modalità di consumo.

La rilevazione ha consentito di valutare i consumi medi, gli scarti più rappresentativi e le potenzialità di risparmio energetico, rispetto al limite rappresentato dalla classe energetica “B” (60 kWh/m2 o 17 kWh/m3), obbligatoria per i nuovi edifici costruiti in provincia di Trento.

I risparmi peraltro potrebbero essere ulteriormente incrementati se si considera che la nuova Direttiva Europea (la 31 del 2010) sulla prestazione energetica nell’edilizia prevede per gli Enti Pubblici l’obbligo di costruire “edifici a consumo quasi zero”, a partire dal 2018.

Secondo le varie direttive europee sul rendimento energetico nell’edilizia, è assodato che il controllo della qualità energetica degli edifici assume un ruolo determinante per gli obiettivi ambientali. In particolare, viene enfatizzato il ruolo del settore pubblico quale promotore di investimenti in interventi di manutenzione, acquisti di attrezzature, servizi energetici e altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica.

La trasposizione a livello locale degli obiettivi di queste direttive, raccolte sia a livello normativo che programmatico dalla Giunta provinciale, implica l’avvio di un piano generalizzato di risparmio energetico negli edifici pubblici che sia anche capace di generare ricadute nel tessuto produttivo, ad esempio generando sinergie con il Distretto Tecnologico Trentino.

Per dare attuazione alle indicazioni programmatiche, è stato aggiunto alla legge 14 del 1980 un articolo che prevede l’adozione di un piano quinquennale straordinario per l’adeguamento e/o la ristrutturazione di edifici pubblici, privilegiando quelli destinati all’attività scolastica, ospedaliera, assistenziale, al fine di adeguarli ai migliori standard di risparmio energetico e di utilizzo di energie da fonti rinnovabili.

Quanto sopra presuppone, in concomitanza con gli interventi di messa a norma strutturale e/o impiantistica del citato Piano straordinario, l’individuazione degli edifici meno efficienti dal punto di vista energetico in modo da indirizzare gli investimenti sulle situazioni potenzialmente più interessanti.

In seguito a ciò, l’Agenzia Provinciale per l’Energia, in stretta collaborazione con altre strutture provinciali e con altri enti funzionali, ha condotto una specifica rilevazione dei consumi energetici, distinguendo fra termici ed elettrici, su 75 edifici pubblici (17 licei, 18 istituti tecnico-professionali, 22 laboratori e uffici, 13 ospedali, 3 sedi universitarie, e altri 2 edifici). Per ognuno di essi è stato valutato il consumo medio, gli scarti più rappresentativi e il risparmio energetico potenziale.  Il quadro complessivo è che, rispetto agli standard attuali, gli edifici esaminati presentano consumi mediamente contenuti, ma che potrebbero essere ulteriormente migliorati.

Lo studio non ha potuto valutare i costi degli interventi poiché gli stessi dipendono fortemente da una parte dalla situazione del singolo edificio e dall’altra dal grado di sinergia degli investimenti di efficientamento energetico con altri investimenti necessari per adeguamenti strutturali, funzionali o impiantistici.

Parallelamente alla stesura dello studio, è stato attivato, presso Trentino Sviluppo, un gruppo di lavoro per individuare strumenti alternativi di finanziamento per l’attuazione degli interventi di efficienza energetica.

Il prodotto elaborato da questo gruppo di lavoro è costituito da uno schema di contratto-tipo, denominato Energy Performance Contract (EPC), che prevede il reperimento di risorse finanziarie con il finanziamento tramite terzi.

La proposta contrattuale, allegata allo studio, potrà essere utilizzata dalle amministrazioni pubbliche nei casi e nei modi ritenuti più pertinenti, in particolare per l’esecuzione di interventi di efficientamento energetico a rapido ritorno dell’investimento, quali quelli di tipo impiantistico. Su questa particolare modalità operativa stanno già per essere attivati degli interventi dimostrativi.

 Valutati positivamente i risultati di queste prime analisi, la Giunta provinciale ha dato incarico all’APE, in stretta sinergia con altre strutture provinciali, di proseguire lo studio su altri edifici di proprietà della Provincia.

Fonte: Regioni.it 


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