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Toscana, il Piano di edilizia abitativa è una priorità
Ad affermarlo l'assessore regionale Allocca che conferma l'arrivo entro un anno dei progetti di legge su percorsi di alienazione, manutenzione canoni, rivisitazione punteggi e morosità

Chiamato in causa dal sindaco di Firenze  sulla riforma della legge sulla casa, durante l’odierno intervento in consiglio comunale per l’approvazione del Piano strutturale, l’assessore al welfare e alle politiche per la casa Salvatore Allocca ribatte confermando che la legge in questione ed il riordinamento di tutto il settore sono tra le priorità del suo mandato in Regione.

Allocca conferma poi che in poco più di un anno arriveranno tutti i progetti di legge relativi ai vari aspetti:
– rivisitazione dei percorsi di alienazione,
– manutenzione canoni,
– rivisitazione punteggi,
– nuove normative sulla morosità, sui subentri, sulla mobilita’,

– efficentamento generale del sistema di gestione.

 “Tutti aspetti complementari – continua – necessari al raggiungimento di un traguardo che aspettiamo da molti anni e che riguarda l’ obiettivo di un testo organico di riforma di tutto il settore. Questo percorso richiede i passaggi di approfondimento e di confronto necessari a cui non intendo rinunciare. Una modalità, questa, che d’altronde ho seguito anche per la definizione di un piano di edilizia abitativa di interesse regionale che non è e non sarà varato senza un attento confronto con i territori.

Modalità  – conclude Allocca – che il sindaco di Firenze dovrebbe conoscere bene ed anche apprezzare, essendo stata alla base del protocollo di intesa per il progetto di recupero ed incremento abitativo di Torre degli Agli che abbiamo firmato, Comune e Regione, solo qualche giorno fa e che costituisce il presupposto alla copertura da parte della Regione del costo dell’intera realizzazione, per la somma non certo marginale di 20 milioni di euro

Il progetto di Torre Agli
Il protocollo stabilisce che i firmatari si impegnano da subito a costituire un apposito gruppo tecnico che dovrà a predisporre una specifica proposta di intervento. Secondo le previsioni i lavori dovrebbero partire entro un anno e, come detto, il costo dell’operazione dovrebbe aggirarsi sui 20 milioni di euro, tutti messi a disposizione dalla Regione.

Il complesso di edilizia residenziale pubblica, realizzato negli anni ’50 e composto da sei edifici condominiali di 4 o 5 piani, sarà demolito e al suo posto saranno costruiti circa 90 nuovi alloggi (attualmente sono 64), sempre di edilizia sociale, che avranno un superficie compresa fra i 45 e i 70 metri quadrati, realizzati con criteri bioclimatici come  la ventilazione naturale e sistemi di ombreggiamento e ad altissima efficienza energetica, almeno in classe A.

I nuovi edifici raggiungeranno l’altezza di sette piani fuori terra e saranno dotati di due piani interrati da destinare a garage, di cui attualmente i fabbricati sono sprovvisti. Il piano terra potrà accogliere destinazioni d’uso diverse, compatibili con la residenza (negozi, uffici). L’intervento prevede anche la realizzazione di un’area verde situata fra i nuovi edifici e la piazza dove attualmente si svolge il mercato rionale, con accessi diretti da via del Giardino della Bizzarria e via Torre degli Agli.

La tecnologia costruttiva è quella dei pannelli di legno massiccio a strati incrociati (XLam), invece che da pilastri, travi e tamponamenti in calcestruzzo e in laterizio. L’edificio è composto da setti portanti (e da solai) di adeguato spessore, resistenti e isolati, in cui vengono tagliate le porte e le finestre. Prefabbricati in stabilimento, i pannelli costituenti i solai e le pareti, arrivano in cantiere dove vengono montati a secco in pochi giorni.

Con questa tecnologia si realizzano edifici multipiano sostenibili e antisismici, a basso consumo energetico e resistenti al fuoco. 

I pannelli saranno ricavati dalle foreste toscane e saranno lavorati da aziende toscane. Contemporaneamente verranno realizzati una trentina di alloggi cosiddetti volano, nelle vicinanze dell’area dell’intervento, che ospiteranno gli inquilini durante i lavori. Lo scopo è evitare lo sradicamento delle persone dal proprio contesto familiare e dal quartiere di appartenenza.

 Fonte: Regione Toscana


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