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Appalti, le regole UE in uno studio comparato
Realizzato uno studio sui diversi sistemi normativi e sulle strutture di riferimento in materia di appalti pubblici in 31 paesi

L’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici, in cooperazione con il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie, ha curato uno studio sui diversi sistemi normativi e sulle strutture di riferimento in materia di appalti pubblici in 31 paesi (27 Stati membri dell’UE più Macedonia, Norvegia, Svizzera e Turchia).

Lo studio, denominato “The comparative survey on the national public procurement systems across the PPN”, è stato realizzato nell’ambito del Programma di Presidenza italiana del PPN (Public Procurement Network).

La ricerca analizza i differenti sistemi di regole esistenti nei Paesi esaminati con il proposito di favorire un’armonizzazione delle procedure in tema di appalti pubblici ed è disponibile sul portale della Rete europea per gli appalti pubblici, insieme ai risultati delle indagini promosse dalla Presidenza italiana, sulle Piccole e Medie Imprese e sui requisiti di ordine generale, realizzati rispettivamente dalle delegazioni francese ed inglese.

La Rete Europea per gli Appalti Pubblici, nata il 31 gennaio 2003 a Copenaghen, è stata creata con lo scopo di contribuire alla realizzazione di un mercato unico in materia di appalti e, dall’8 giugno 2009, è presieduta dall’Italia.

La presidenza italiana è assunta dall’Autorità per la vigilanza sui contratti pubblici in cooperazione con il Dipartimento per il coordinamento delle politiche comunitarie e resterà in carica fino al giugno 2011.

Testo dello studio comparato (in lingua inglese)

Fonte: Dipartimento politiche comunitarie


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