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Urbanistica ed edilizia a Trento
Ok della Giunta a variante PRG Rovereto per alloggi pubblici e a variante PRG per aree residenziali nella collina di Trento

Alloggi a Rovereto, approvata la variante al PRG 
 La Giunta provinciale – approvando la delibera dell’assessore all’urbanistica e agli enti locali – ha dato il via libera alla variante al Piano regolatore generale del Comune di Rovereto per l’adeguamento alle previsioni introdotte dalla legge 16 del novembre 2005 riguardo alla disciplina degli alloggi destinati a residenza. […]

Il metodo assunto dall’Amministrazione comunale coglie le opportunità introdotte dalla legge provinciale numero 16 del in materia di edilizia abitativa sociale e di perequazione urbanistica e si caratterizza per l’applicazione di un metodo di espansione urbanistica senza ulteriore consumo di suolo.

L’applicazione dei meccanismi perequativi e compensativi, prevede tra l’altro la stipula di una convenzione, tra Comune ed imprese, che regoli l’utilizzo di crediti edilizi a fronte della messa a disposizione, da parte del privato, di alloggi in affitto a canone concordato per una durata minima di 15 anni.

Questa è una fase iniziale che in seguito potrà affrontare altre modalità di utilizzo del “beneficio pubblico” (crediti edilizi) come la cessione di aree e/o alloggi al comune e la vendita di alloggi a prezzo convenzionato.
I contenuti della variante oggi approvata fanno specifico riferimento al “Piano casa” secondo cui, nel rispetto delle direttive provinciali relativamente all’obbligo per il Comune di Rovereto di reperire aree o alloggi per l’edilizia sociale, l’Amministrazione ha individuato il fabbisogno di alloggi nelle seguenti quantità:
280 alloggi per l’edilizia a canone sociale;
340 alloggi per l’edilizia a canone moderato;
500 alloggi per l’edilizia agevolata.

Il Comune è vincolato al reperimento delle prime due tipologie di edilizia residenziale, mentre la terza tipologia costituisce una quantità indicativa. Secondo l’intesa raggiunta tra Comune di Rovereto e Provincia autonoma di Trento, questo fabbisogno sarà suddiviso nell’arco temporale di due quinquenni.

La quota di edilizia residenziale sociale nei prossimi cinque anni è dunque fissata in:
140 alloggi per l’edilizia a canone sociale;
170 alloggi per l’edilizia a canone moderato.

Nell’operazione complessiva possono entrare in gioco diversi soggetti interessati: Comune, ITEA e privati ai sensi delle recenti disposizioni provinciali, secondo cui anche le imprese convenzionate sono titolate a gestire alloggi a canone moderato per un periodo non inferiore a 15 anni.

Sotto il profilo strettamente operativo, le modifiche agli elaborati di Piano, al di là dell’introduzione dei metodi perequativi che costituiscono una novità importante, sono assolutamente contenute e riguardano:
– l’individuazione del piano attuativo di via Maioliche;
– la densificazione delle potenzialità edificatorie del piano attuativo di via Abetone con un incremento di 4.000 metri quadrati di superficie utile lorda interamente destinata alla realizzazione di alloggi a canone moderato;
– la trasformazione del PEEP di via Parteli – area Merloni Nord in piano attuativo;
– la trasformazione del PEEP di via Romani – Noriglio in un piano di lottizzazione.

Variante per la collina di Trento
La Giunta ha dato l’ok anche alla variante al Piano regolatore generale del Comune di Trento, denominata “variante per il riequilibrio delle aree residenziali di recente insediamento” e che si riferisce in particolare alla zona collinare.

Il provvedimento riguarda quella parte di territorio nel quale le quantità edilizie, assegnate dallo strumento urbanistico alle aree edificabili, si sono dimostrate sovradimensionate sia rispetto alle dotazioni di infrastrutture e servizi, sia rispetto alle caratteristiche paesaggistiche ed ambientali specie dell’ambito collinare.

Nella delibera si osserva che nonostante i numerosi tentativi di riassetto dell’area urbanizzata della collina, da parte delle varianti al Piano regolatore, che si sono susseguite nel tempo con cadenza periodica, le problematiche persistono e abbisognano di interventi risolutivi.

Attraverso una serie di modifiche cartografiche e regolamentari la variante introduce quindi elementi di riequilibrio delle zone edificate ed edificabili del territorio collinare, per contenere fenomeni negativi sia sotto il profilo del paesaggio e dell’ambiente oltre che architettonico e dell’accessibilità.

L’obiettivo è di invertire un processo basato sugli interventi sporadici, non coordinati, attraverso l’aggiornamento dei criteri di tutela del paesaggio ed il riassetto della viabilità secondaria.

Concretamente i contenuti della variante sono basati sostanzialmente sul recupero di un equilibrato rapporto tra volume e area libera e sul ritorno alla tipologia edilizia tradizionale, nonché sulla coerenza fra norme e criteri per la progettazione. La leva utilizzata è costituita dalla riduzione degli indici edificatori e delle altezze in modo coordinato e coerente con i “Criteri per la progettazione” aggiornati.

Tra le modifiche normative della variante di riequilibrio, la più significativa è quella che punta a regolare le dimensioni della viabilità di accesso nelle zone residenziali di tipo B.

Il problema della viabilità è stato più volte segnalato anche dalla Commissione urbanistica provinciale, in particolare nell’ultima variante 2004.
La proposta ora approvata fissa la dimensione di metri 6,00 della sezione stradale di accesso ai lotti residenziali, ammettendo alcune eccezioni fino ad un minimo di metri 3,50, applicabili in funzione del volume da realizzare e dello sviluppo della strada.

Fonte: www.provincia.tn.it

 

 


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