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Piano casa, in arrivo l'intesa tra Governo e Regioni?
Sembra vicino l'ok degli enti locali, la Cassa Depositi e Prestiti vara la Società di Gestione Risparmio per l`housing sociale

Arriva l`accordo politico sul piano casa tra Governo e regioni, anche se il via libera formale che si attende dalla conferenza unificata di oggi non ci sara` perche` i Comuni diserteranno i lavori.

Ieri, intanto, la Cassa depositi e prestiti ha varato la Sgr del maxifondo immobiliare per l`housing`sociale: Cdp Investimenti Sgr spa.

Il lungo contenzioso come Regioni e` ormai in via di soluzione: le Regioni accetterebbero 200 milioni su 550 (rivendicati per i programmi abitativi urgenti concordati nel 2007), con un “conguaglio“ entro l`anno.

Il decreto della Presidenza del Consiglio e` ormai largamente condiviso anche dai Comuni ma – paradossalmente – proprio i Comuni impediranno la sua approvazione nella conferenza di domani, dove (per la seconda volta) e` stato calendarizzato il piano casa. L`Anci ha infatti confermato ieri una linea dura nel contenzioso aperto con il Governo.

Nell`ipotesi ottimistica di un regolare svolgimento della conferenza unificata, il dpcm sul piano casa sarebbe anche stato inserito in corsa nell`ordine del giorno del pre Cipe di ieri, in tempo per avere l`ok dal Cipe di venerdi` prossimo.

Quanto alla societa` di gestione della Cassa depositi e prestiti, il suo capitale di 2 milioni e` detenuto per il 70% dall`Istituto di Via Goito e per il restante 30% in parti uguali da Acri (fondazioni) e Abi (in rappresentanza delle banche). Entrambe le associazioni sono «interessate a supportare Cassa nell`attivita` di social housing», precisa la nota di Cdp.

Il fondo avra` una dotazione di «almeno un miliardo di euro». Le quote saranno sottoscritte da Cassa e altri investitori istituzionali, incluso il ministero delle Infrastrutture.

Il veicolo rappresenta la componente piu` innovativa del piano casa: sara` un “fondo di fondi“, nel senso che partecipera`, con una quota di minoranza (max 40%), ai fondi immobiliari locali finalizzati a realizzare alloggi in affitto per fasce sociali con redditi insufficienti per gli attuali valori del mercato libero, ma pur sempre superiori a quelli che danno diritto a un alloggio pubblico.

Si tratta di utenti «solvibili», precisa Cdp: «Nuclei familiari monoreddito, giovani coppie a basso reddito, anziani in condizioni sociali o economiche svantaggiate, studenti fuori sede, immigrati regolari a basso reddito».

La vera scommessa sta proprio nella nascita di numerosi fondi locali e territoriali, promossi e partecipati in prima battuta da Fondazioni e Comuni ma anche da privati. I
l fondo operera` in tutta Italia.

La Cassa depositi e prestiti stima in 20mila di alloggi la potenzialita` dello strumento, fortemente voluto dal ministro dell`Economia Giulio Tremonti.

La stessa Cassa e` stata nel frattempo adeguata a svolgere il compito, prevedendo la nuova figura dell`amministratore delegato, individuato in Massimo Varazzani. Secondo quest`ultimo, il fondo potra` «soddisfare il fabbisogno abitativo dei cittadini e al contempo consentire agli investitori di ottenere rendimenti certamente non speculativi, ma comunque interessanti».

Anche se si parte con un miliardo di euro, il fondo ha una «dimensione obiettivo pari a tre miliardi», durera` almeno 25 anni e avra` un «rendimento obiettivo in linea con quello di strumenti comparabili presenti sul mercato». 

Fonte: www.ance.it e Il Sole 24 Ore


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