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Recupero e riqualificazione di edifici nel Lazio
Dalla Regione 60 milioni per mettere a nuovo le stazioni, 225mila euro per valorizzare gli itinerari dei borghi storici

Dalla Regione 60 milioni per mettere a nuovo le stazioni del Lazio
Entro febbraio in giunta il piano di recupero delle prime 70 stazioni. Sarà infatti presentato in giunta a fine febbraio il progetto di sicurezza e riqualificazione delle prime 70 stazioni su tutto il territorio regionale.

Prosegue così il lavoro coordinato, dall’assessorato ai trasporti, per incrementare la sicurezza delle stazioni del Lazio. Il progetto prevede complessivamente la riqualificazione di ben 156 stazioni, 37 nel Comune di Roma e 119 nel resto del territorio regionale.

Grazie ad attività commerciali e servizi pubblici aperti fino a tarda sera le stazioni diventeranno presidi funzionanti tutto il giorno e luoghi di aggregazione dove transiteranno non solo pendolari e viaggiatori occasionali, ma anche molte altre persone impegnate in diverse attività. Il progetto include la presenza di presidi della Protezione civile e l’apertura di strutture come bar, asili o esercizi commerciali.

“Stiamo effettuando controlli capillari sulla rete delle stazioni minori della nostra regione – ha detto il presidente Marrazzo. Oltre ai 30 milioni stanziati per la sicurezza abbiamo finanziato gli interventi con 55 milioni di euro approvati nella Finanziaria 2008 più 4 per garantire la videosorveglianza sui piazzali e i parcheggi antistanti tutte le fermate ferroviarie, piccole e grandi. Con questa azione mirata di riqualificazione miglioreremo la vivibilità delle stazioni e daremo più sicurezza a chi deve spostarsi quotidianamente con i treni.”
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225mila euro per valorizzare gli itinerari dei borghi storici
La Regione ha deciso di finanziare per il 2009 un piano tutto teso a valorizzare gli itinerari culturali e tematici che li attraversano. Su proposta dell’assessore al Turismo, Claudio Mancini, la giunta Marrazzo ha infatti dato il via libera al progetto sugli “Itinerari culturali e tematici nei borghi storici italiani”. 225mila euro per il 2009.

Si tratta di un’iniziativa nell’ambito dei progetti interregionali, programmati fra gli interventi a sostegno del turismo previsti dalle norme nazionali, con l’Emilia Romagna, regione capofila.

Obiettivo degli interventi che saranno portati avanti insieme all’Agenzia Regionale di Promozione Turistica di Roma e del Lazio, a Comuni, Province e altri soggetti – precisa l’assessore Mancini – è quello di valorizzare gli elementi di maggior pregio e caratteristici di ogni territorio, il patrimonio naturale e storico-culturale e le tradizioni enogastronomiche, promuovendone le opportunità turistiche in Italia e soprattutto all’estero, nell’obiettivo finale di costituire una “rete” interregionale di “borghi d’eccellenza”.

Promozione che punterà, tra l’altro, anche sull’organizzazione di iniziative e manifestazioni, come quelle che comporranno una sorta di circuito regionale dei "borghi fioriti”, caratterizzati da una particolare qualità del verde pubblico, degli allestimenti floreali, o di manifestazioni come le “infiorate” del Lazio.

Tra gli altri progetti interregionali che saranno portati avanti per valorizzare le risorse turistiche del territorio, quello dedicato agli Itinerari della Fede, di cui la Regione Lazio è capofila (con un finanziamento di 120mila euro per il 2009); quelli della Via Francigena (50mila euro), la Via Salaria (130mila euro), le Terme d’Italia tra storia e benessere (200mila euro) e gli Itinerari interregionali di turismo per tutti (25mila euro).

“Per il 2009 – ha proseguito l’assessore Mancini – impegniamo un totale di 750mila euro su questi progetti, con cui vogliamo aumentare l’attrazione delle località minori, diffondendo la cultura dell’accoglienza con il coinvolgimento delle comunità locali, nel rispetto della sostenibilità ambientale e dell’identità culturale dei luoghi.

Tutto questo anche con la prospettiva di incrementare e destagionalizzare i flussi turistici e di favorire lo sviluppo dell’economia locale legata al piccolo commercio, all’artigianato, all’enogastronomia e alla ristorazione tipica”.

Fonte: www.regione.lazio.it

 


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