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Energia in Emilia Romagna
Impianti elettrici e fotovoltaici proposti dal Gruppo Dufenergy per la riconversione dell'ex Cartiera Burgo

Per l’ex Cartiera di Marzabotto l’obiettivo di Regione, Provincia e Comune è quello di realizzare una riconversione che crei una nuova area produttiva; e il Gruppo Dufenergy, che ha presentato il progetto per realizzare nell’area un impianto per la generazione elettrica “anti black-out” insieme a un impianto fotovoltaico e alla riattivazione della centrale idroelettrica della Cartiera, conferma l’impegno a favorire anche l’obiettivo complessivo della riconversione.

Quest’impegno è stato formalizzato nell’incontro tenuto dal Tavolo di confronto istituito tra Regione, Provincia di Bologna, Comune di Marzabotto e Dufenergy, coordinato dall’assessore Duccio Campagnoli.

La Regione ha anche stabilito che per l’esame del progetto si realizzerà una procedura di Valutazione di impatto ambientale (anche se per questo tipo di impianti la legge prevede solo lo screening ambientale), con la modalità della Conferenza di Servizi, che vedrà quindi la partecipazione alle procedure di esame – oltre che della Regione, di Comune e Provincia – di tutti gli enti interessati, dall’autorità di Bacino del Reno all’Arpa, all’Asl, alla Sovrintendenza per i Beni Culturali, a tutte le autorità di vigilanza competenti.

Si attiverà anche la procedura dell’“inchiesta pubblica” con la possibilità, per tutti i cittadini e tutti gli interessati, di presentare le proprie osservazioni che verranno esaminate e valutate in sede di Conferenza di Servizi.

Nel verbale conclusivo dell’incontro Dufenergy ha quindi sottoscritto l’impegno, a fronte dell’approvazione dei progetti presentati, a cedere al Comune tutta la parte dell’area ex Burgo (circa 70.000 mq) non impegnata dal progetto energetico (che ne occuperebbe solo 20.000 mq), per la somma di circa 3 milioni di euro.

Nel corso dell’incontro Dufenergy ha confermato che l’impianto da realizzare sarà del tipo di “modulazione”, quindi per la produzione dell’energia “di punta” (quella necessaria quando la domanda supera l’offerta e per prevenire i black-out); che quindi la potenza massima della turbina a gas indicata nel progetto presentato non sarà superiore ai 48 MWe e le ore di funzionamento dell’impianto saranno tra le 3500 e le 5000 h/anno (rispetto al funzionamento degli impianti di base, a produzione permanente stimabile in 7000 h/anno).

Ha confermato inoltre che in ogni caso le ore di funzionamento effettivo dell’impianto e di conseguenza le emissioni non supereranno quelle che saranno indicate nelle autorizzazioni. I lavori della Conferenza di Servizi per l’esame di Via (Valutazione di impatto ambientale) relativo all’impianto di Marzabotto inizieranno il prossimo 26 settembre.

Fonte: www.regione.emilia-romagna.it

 

 


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