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Toscana ambiente
Nel Piano energetico meno serra più rinnovabili; costituito il tavolo tecnico scientifico per l’impatto dell’attività geotermica sull’Amiata

Il tavolo di confronto con Enel sulla riconversione a metano delle due centrali termoelettriche di Livorno e Piombino è aperto e presto ci incontreremo per discutere anche di questo. Nel frattempo il Piano energetico regionale, dopo la fase di concertazione e l’esame da parte delle commissioni consiliari competenti è ormai maturo e contiamo di portarlo in aula per l’approvazione prima della pausa estiva». L’assessore regionale all’energia, Anna Rita Bramerini, reduce da un incontro con le forze di maggioranza, sintetizza così lo stato della discussione sul Pier.
«Da ciascuno dei numerosissimi incontri effettuati – aggiunge Bramerini – abbiamo tratto indicazioni utili e il Piano ne è uscito rafforzato e riconfermato nelle sue linee di fondo: ridurre i consumi, aumentare l’energia prodotta da fonti rinnovabili e anche grazie a questo, ridurre le emissioni di gas serra in atmosfera. Quindi ribadiamo il nostro no al nucleare, anche se siamo favorevoli allo sviluppo della ricerca verso tecnologie più pulite e sicure».
Quindi vengono riconfermati lo sviluppo delle fonti alternative rispetto al fossile, con un incremento del 50% (anziché del 46%) della produzione di energia da rinnovabili, il Piano regionale per l’eolico, il finanziamento di 105 milioni di euro per favorire l’installazione degli impianti, il sistema dei Piani energetici provinciali che funzionino per obiettivi e da redigere entro un anno dall’approvazione del Pier, e la stretta collaborazione tra Regione ed enti locali per cogliere gli obiettivi europei pienamente recepiti dal programma regionale.

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La Regione ha inoltre deciso di istituire un tavolo tecnico scientifico che esamini, sotto diversi aspetti, l’impatto dell’attività geotermica sull’Amiata. Lo hanno fatto gli assessori regionali all’ambiente, Anna Rita Bramerini e alla tutela delle risorse idriche, Marco Betti, inviando una lettera d’invito ai docenti dell’Università di Siena, al Cnr di Pisa e alla società Edra, cioè a tutti coloro che, sia pur in tempi diversi, hanno ricevuto incarichi dalla Regione Toscana su questa materia.
Al tavolo, oltre ai settori regionali che si occupano di acqua e di energia, potranno di volta in volta essere chiamati a partecipare, altri soggetti istituzionali portatori di specifiche competenze, come ad esempio l’Autorità di vigilanza sulle attività minerarie, l’Acquedotto del Fiora, l’Autorità di bacino, la Asl, l’Arpat.
L’intento è quello di acquisire ogni elemento utile a chiarire una situazione complessa e ancora oggi controversa, con l’obiettivo unico e comune di trovare, con oggettività e serenità, e fuori da ogni dibattito mediatico, una soluzione basata su dati certi e incontrovertibili.

Fonte: www.regione.toscana.it

 


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