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Ambiente: le nuove regole UE per gli aiuti di Stato
Con la nuova disciplina si coniuga la riduzione dell'inquinamento con un uso più razionale delle risorse

E’ stata pubblicata il 1° aprile sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea la nuova "Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela ambientale". La normativa supera il principio "chi inquina paga" passando ad una logica di incentivazione per la tutela ambientale attraverso la concessione di aiuti, proprio per rendere più "appetibile" la salvaguardia ambientale, perseguendo i principi della precauzione e dell’azione preventiva per l’interesse comune.

Il punto di riferimento della nuova disciplina è direttamente l’impresa e non lo stato membro. Gli stessi incentivi individuali, per singola impresa, rendono il sistema imprenditoriale responsabile della riduzione dell’inquinamento. Gli Stati membri diventano così possibili centri di innovazione in questo campo potendo stabilire incentivi che vadano oltre gli standard imposti da norme comunitarie. Basti pensare agli aiuti alle fonti rinnovabili, alla cogenerazione, ai biocarburanti che diventano una priorità. Gli aiuti agiscono così non solo sulla tutela ambientale ma anche sul rischio ambientale, favorendo la possibile riduzione dell’inquinamento, ma anche l’uso più razionale delle risorse.

Il fatto che la Commissione europea riconosca alla politica ambientale (collegata alla Strategia di Lisbona) è dimostrato dal fatto che di fronte a processi particolarmente innovativi si può raggiungere il 100 per cento del costo dell’aiuto ammissibile, coniugando così legittime finalità economiche con gli obiettivi di tutela ambientale.

"Disciplina comunitaria degli aiuti di Stato per la tutela ambientale"

 

Fonte: www.regioni.it

 


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