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Rigenerazione urbana: ecco il piano ANCI-Confcommercio
Una collaborazione strategica per riqualificare e rigenerare il tessuto urbano: al Protocollo hanno già aderito 44 Comuni, tra cui Torino, Venezia e Palermo

Sono state presentate la scorsa settimana a Roma le prime attività progettuali previste dal Protocollo di intesa sottoscritto da Confcommercio ed ANCI, con l’obiettivo di avviare una collaborazione strategica per riqualificare e rigenerare il tessuto urbano, fortemente colpito dalla crisi congiunturale economica.

L’intesa, rammenta l’ANCI in una nota – si prefigge l’obiettivo di dare avvio a livello nazionale ed europeo ad azioni di promozione della “dimensione urbana delle politiche UE”, applicando con efficacia il principio di partenariato ed analizzando con attenzione l’impatto della normativa europea per evitare di introdurre sul territorio italiano norme di difficile applicazione.

Si prevede, nello specifico, la sperimentazione di nuove modalità e di prassi urbanistiche per frenare un ciclo economico depressivo che ha generato un impoverimento visibile e non statistico delle Città in termini di servizi ai cittadini e di danno economico alle imprese. Al Protocollo hanno finora aderito 44 Comuni da 15mila abitanti in su, fino a giungere a città capoluogo di Regione come Torino, Venezia e Palermo.

“Le attività progettuali previste dall’accordo – spiega Leoluca Orlando, presidente di ANCI Sicilia e delegato ANCI alle Politiche Comunitarie – hanno indicato alcune città italiane, e in particolare grandi città come Torino e Palermo, per una sperimentazione volta ad intrecciare vivibilità, mobilità, sicurezza, pianificazione urbana, inclusione sociale, innovazione con e nelle attività economiche. Risulta necessario, pertanto, perseguire, come avviene da alcuni anni a Palermo, uno sviluppo urbano sostenibile in sintonia e sinergia con operatori economici, come auspicato nell’accordo tra ANCI e Confcommercio, in alternativa  al dissennato aumento  di cubatura e di consumo di suolo e allo sfrenato trasporto e traffico urbano privato”.

Oggi ribadiamo la volontà di dare un modello ai Comuni sperimentatori e poi all’intero Paese – ha detto Umberto di Primio, vicepresidente ANCI con delega alle politiche del Personale e sindaco di Chieti -, creando una chance in più per far crescere i territori, migliorare la qualità della vita e dare una opportunità in più al commercio di essere protagonista delle comunità. Città e Confcommercio insieme possono costruire politiche europee più vicine alle realtà nazionale, alle esigenze dei cittadini, ed alle istanze dei territori”.

“I Comuni credono fortemente in questo Protocollo che crea la giusta sinergia con le realtà commerciali che portano avanti il nostro Paese e sono l’ossatura sociale delle nostre comunità. I sindaci – ha aggiunto Di Primio – da istituzione più vicina ai territori, vogliono essere un significativo ingranaggio per tornare ad essere protagonisti in Europa”.

Il vice presidente ANCI si è soffermato su 3 punti che possono contribuire a far decollare l’alleanza Comuni-Commercio per cambiare il volto delle Città:
1. La sburocratizzazione delle procedure, su cui Di Primio, in qualità di delegato Anci al Personale, ha dato atto al governo degli importanti passi avanti con i decreti Madia, in particolare sulla riforma della Conferenza dei servizi, con la logica di semplificare norme e dare maggiori certezze a chi svolge attività commerciali;
2. Lo sblocco del turnover del personale degli enti locali, che “serve per assumere nella PA persone portatrici di una nuova visione della conoscenza, tanto più che l’età media dei dirigenti nei Comuni è di 65 anni, mentre soltanto l’1% di essi ha meno di 40 anni”. Su questo punto Di Primio rinnovato l’invito al Governo di intervenire.
3. I piani regolatori cittadini devono assurgere a strumenti per leggere le vocazioni dei territori e sviluppare progetti di crescita. “Queste pianificazioni non devono essere semplici lottizzazioni ma devono partire dallo studio profondo della vicenda storica ed urbanistica di ogni città”.

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