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Coperture a verde: pubblicata la nuova norma UNI 11235:2015
La nuova norma definisce le istruzioni per la progettazione, l'esecuzione, il controllo e la manutenzione di coperture a verde

È stata pubblicata alla fine della scorsa settimana la norma UNI 11235:2015, recante titolo “Istruzioni per la progettazione, l’esecuzione, il controllo e la manutenzione di coperture a verde”. La nuova norma (realizzata dalla commissione tecnica Prodotti, processi e sistemi per l’organismo edilizio) ritira e sostituisce la UNI 11235:2007 e definisce i criteri di progettazione, esecuzione, controllo e manutenzione di coperture continue a verde, in funzione delle particolari situazioni di contesto climatico, di contesto edilizio e di destinazione d’impiego.

Il tema delle coperture verdi ha visto incrementare nel corso degli ultimi anni l’interesse prodotto: la realizzazione di coperture impermeabilizzate a verde è infatti risultato un valido strumento per raggiungere obiettivi di compensazione, mitigazione e miglioramento ambientale, sia a livello puntuale sia su scala territoriale. A tutto ciò va aggiunto il miglioramento del paesaggio urbano, variabile non trascurabile nel contesto generale. Le attuali soluzioni costruttive in questo senso consentono la realizzazione di tetti che contribuiscono alla riduzione degli impatti ambientali legati all’edificazione, oltre a svolgere un’azione termoregolatrice delle coperture. Per una disamina più accurata a livello progettuale in materia Maggioli Editore consiglia il volume Tetti giardino – Storia, tecnica, progetto, redatto dagli architetti Valeria Tatano e Antonio Musacchio.

E in tale direzione è molto recente una proposta di legge presentata dal Movimento 5 Stelle in materia di incentivazione delle coperture “verdi” degli edifici. Nella relazione che accompagna la proposta alloggia un interessante disamina sugli effetti positivi che tali coperture possono apportare al sistema-ambiente nel suo complesso: esse infatti possiedono “un effetto decisivo nel limitare le alluvioni urbane dovute a insufficienti reti di drenaggio, poiché riducono il ruscellamento fino all’80% durante i nubifragi, rispetto alle coperture tradizionali in laterizio, cemento o pietra. Aumentando l’evapo-traspirazione, aiutano a moderare l’isola urbana di calore, che produce un’insana anomalia termica tra città e zone rurali circostanti. Conservando a lungo l’acqua piovana, favoriscono anche la biodiversità, la nidificazione degli uccelli e la proliferazione di molti altri animali, tra cui le api. Una riconquista della natura e del paesaggio all’interno della città con enormi vantaggi anche per gli uomini”.

La forma dell’incentivo proposto sarebbe quello della detrazione dall’imposta lorda per una quota pari al 65% degli importi rimasti a carico del contribuente (fino ad un valore massimo di 15mila euro) per quello che concerne le spese documentate, relative a interventi di progettazione, esecuzione e manutenzione di tetti verdi, sui tetti degli edifici di nuova realizzazione o soggetti ad interventi di riqualificazione energetica.


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