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Tettoia in legno: quando è necessario il permesso di costruire?
Il Consiglio di Stato analizza la fattispecie della realizzazione di una tettoia in legno per un posto auto: è sufficiente la DIA

Classificazione opere edilizie: esiste ancora una notevole confusione nella scansione definita dal Testo Unico dell’Edilizia (d.P.R. 380/2001), in particolar modo quando ci si riferisce alla definizione di opera pertinenziale. A tal riguardo può essere utile analizzare la fattispecie della realizzazione di una tettoia in legno.

Nel caso di specie, valutato dal Consiglio di Stato (Sezione VI, 26 gennaio 2015, n. 320), il proprietario di un immobile, in seguito all’acquisto di un posto auto scoperto pertinente alla sua casa di abitazione, provvedeva prima a recintarlo, previa denuncia di inizio attività, e poi a procedere con la realizzazione di una tettoia in legno a copertura dello stesso, dopo averlo comunicato al Comune. Quest’ultimo, con ordinanza, intimava la rimozione dell’opera ritenuta abusiva, con obbligo di ripristino dello stato dei luoghi, essendo la tettoia in legno priva del permesso di costruire.

Dal ricorso e dalla documentazione acquisita agli atti, risulta che la realizzazione di una tettoia in legno non sviluppa cubatura e non rientra tra gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio subordinati a permesso di costruire.

In virtù della modesta dimensione della realizzazione di una tettoia in legno che non realizza uno sviluppo della cubatura, né un volume superiore al 20% del volume dell’edificio principale su cui si appoggia e in considerazione del carattere pertinenziale dell’opera, come desumibile dall’atto di compravendita che non contiene alcun riferimento alla destinazione di cortile del posto auto acquistato, i giudici del Consiglio di Stato hanno ritenuto che, nella caso specifico, non fosse necessario acquisire il permesso di costruire.

Non necessita pertanto di permesso di costruire la tettoia che non sviluppa cubatura e non rientra tra gli interventi di trasformazione urbanistica ed edilizia del territorio: in tal caso è sufficiente la DIA (dichiarazione di inizio attività).

Per comprendere con ulteriore chiarezza le novità contenute nel recentissimo processo di semplificazione della disciplina edilizia (decreto legge 12 settembre 2014, n. 133, “Sblocca Italia”, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 novembre 2014, n. 164) Maggioli Editore consiglia il volume Tutte le semplificazioni delle procedure edilizie nel “Decreto Sblocca Italia” di Mario di Nicola: il provvedimento apporta infatti molteplici innovazioni in materia edilizia e nei relativi endoprocedimenti che impegnano i settori tecnici delle amministrazioni comunali, i tecnici della progettazione ed esecuzione dei lavori, le imprese e i cittadini interessati alla realizzazione degli interventi edilizi. Il volume di Di Nicola contibuisce a chiarire la situazione attraverso una visione d’insieme delle semplificazioni.

Fonte: Ediltecnico


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