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I segreti del bonus antisismica: entrerà nella legge di Stabilità?
Una lettera inviata al Ministro Lupi da associazioni del settore chiede un emendamento contenente il bonus per interventi antisismici

Un emendamento alla legge di Stabilità che preveda la stabilizzazione del bonus per interventi antisismici fino al 2020 con le attuali aliquote: è questa la richiesta contenuta nella missiva inviata dal UNICMI (Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche, dell’Involucro e dei Serramenti) e dall’ISI (Ingegneria Sismica Italiana) al Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi.

“La mancanza di qualsiasi riferimento ai bonus del 65% per la messa in sicurezza sismica dall’attuale testo della legge di Stabilità è probabilmente da riferirsi – si legge nella nota – all’imminenza della conclusione dei lavori del Gruppo di Studio del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti incaricato di proporre una o più ipotesi normative per la classificazione del rischio sismico delle costruzioni, finalizzata all’incentivazione fiscale di interventi per la riduzione dello stesso rischio”.

Ricordiamo che nelle scorse settimane il Governo ha varato la legge di Stabilità svelandone il contenuto, con i brillanti passaggi della proroga per l’Ecobonus 65% per interventi di riqualificazione energetica e della conferma del bonus 50% sulle ristrutturazioni edili (e sull’acquisito di mobili ed elettrodomestici). Il procedimento di definizione ed approvazione del grande provvedimento si distribuirà lungo tutta l’ultima parte di questo 2014, trascinandosi probabilmente sino alla settimana precedente alle vacanze natalizie. Esiste pertanto l’intervallo di tempo per poter lavorare sulla proposta in materia di antisismica.

Nella nota inviata da UNICMI e ISI emerge anche un importante questione di tipo applicativo-procedurale: “Allo stato attuale, l’operatività dei bonus antisismica è stata pressoché nulla a causa della mancanza di una circolare applicativa e conseguentemente non c’è stato alcun beneficio concreto sia riguardo alla messa in sicurezza dai rischi sismici di una quota rilevante del patrimonio immobiliare italiano, sia riguardo alle ricadute economiche a favore delle imprese italiane specializzate nella produzione di dispositivi antisismici, alle prese con la più grave crisi del comparto delle costruzioni dal dopoguerra ad oggi”. 


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