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Lombardia, ecco il nuovo Piano per l'edilizia residenziale pubblica
Lo stanziamento di 120 milioni consentirà la ristrutturazione e messa a disposizione di 6mila alloggi nel prossimo triennio

Uno stanziamento di 120 milioni di euro fondamentale al fine di permettere la ristrutturazione e la messa a disposizione nel corso del prossimo triennio di circa 6mila nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, oltre a consentire il completamento di piccoli interventi strutturali e manutentivi per altri 9mila alloggi. È l’effetto principale che si diffonderà dal dettato del nuovo Programma Regionale di Edilizia Residenziale Pubblica della Regione Lombardia per il triennio 2014-2016.

Il Piano è stato approvato questa settimana dal Consiglio regionale lombardo e contiene misure fondamentali per implementare una efficace strategia di edilizia residenziale pubblica: vediamone in sintesi i punti principali.

Trasparenza e registro dell’invenduto
Maggiore trasparenza nella gestione, con introduzione del cosiddetto registro dell’invenduto il quale consentirà un monitoraggio costante e puntuale del patrimonio abitativo invenduto; verrà inoltre introdotto il voucher-lavoro attraverso il quale gli inquilini morosi avranno la possibilità di compensare i versamenti facendo personalmente alcuni lavori di ristrutturazione.

La battaglia contro l’abusivismo
Inoltre si cercherà di implementare una task-force con diverse misure di prevenzione e contrasto al fenomeno dell’abusivismo: previsto anche un apposito numero verde telefonico per effettuare segnalazioni e denunce di occupazioni abusive.

La Lombardia si è distinta nel corso dell’anno per la sua attività in materia di tutela dell’abitazione e lotta all’abusivismo: in proposito leggi l’articolo Edilizia residenziale pubblica: la Lombardia lotta contro l’abusivismo.

Gli obiettivi del Piano di edilizia residenziale pubblica
Le finalità che si propone questo Piano sono presto dette: “Tramite questo provvedimento – spiega il relatore Giulio Gallera (FI) – poniamo le condizioni per completare i contratti di quartiere, con il coinvolgimento di fondazioni e banche etiche potenziamo gli strumenti di housing sociale per tutti coloro che pur avendo un reddito superiore ai 18mila euro non possono permettersi l’acquisto della prima casa”. Viene inoltre edificato un fondo per garantire il pagamento dell’affitto a chi dovesse essere temporaneamente in condizioni di impossibilità.


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