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Beni culturali, l'Artbonus è già operativo in Italia
In vigore il credito d'imposta del 65% a favore del mecenatismo su interventi di manutenzione e restauro di beni culturali

In vigore da ieri e pronto a diffondere i suoi benefici (si spera) effetti in tutto l’ordinamento: si tratta del cosiddetto Decreto Cultura, l’importante provvedimento posto a tutela di beni culturali e volto ad implementare turismo e digitalizzazione, pubblicato in Gazzetta Ufficiale sabato scorso (Decreto Legge n. 83 del 31 maggio 2014).

Numerose le agevolazioni e le novità contenute nel testo di legge: quelle che più riguardano da vicino i temi dell’edilizia e dell’urbanistica sono riconducibili a 2 categorie tematiche: Artbonus e digitalizzazione strutture alberghiere. Andiamole a vedere rapidamente.

Artbonus, credito d’imposta per incentivare il “mecenatismo”
L’articolo 1 del decreto stabilisce sgravi fiscali sulle erogazioni liberali in denaro effettuate nei tre periodi d’imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2013: si tratta di un credito di imposta al 65% per 2014 e 2015 (con un decalage al 50% nel 2016) relativo a interventi di manutenzione, protezione e restauro di beni culturali pubblici, sostegno degli istituti e dei luoghi della cultura di appartenenza pubblica, realizzazione di nuove strutture, oltre a restauro e potenziamento delle strutture esistenti delle fondazioni lirico-sinfoniche o di enti o istituzioni pubbliche che, senza scopo di lucro, svolgono esclusivamente attività nello spettacolo.

Turismo e strutture alberghiere: uno “step” verso la digitalizzazione
In arrivo anche qui un credito d’imposta (del 30%) per la ristrutturazione alberghi, al fine di migliorare la qualità dell’offerta ricettiva ed incrementare il livello di competitività delle destinazioni turistiche, nel periodo d’imposta in corso alla data di entrata in vigore del decreto e per i due successivi con riferimento alle strutture ricettive esistenti alla data del primo gennaio 2012, fino a un massimo di 200mila euro nei periodi di imposta indicati e fino all’esaurimento dell’importo massimo di 20 milioni di euro per l’anno 2015 e di 50 milioni per gli anni dal 2016 al 2019.

Leggi alcune opinioni sul contenuto e sui lavori di stesura del Decreto Cultura.

Il credito è riconosciuto anche per le spese relative alle seguenti tipologie di beni: impianti wi-fi, web “responsive” ottimizzato per il mobile, vendita diretta di servizi e pernottamenti on-line su siti in grado di garantire gli standard di interoperabilità necessari all’integrazione con portali di promozione pubblici e privati e di favorire l’integrazione fra servizi ricettivi ed extra-ricettivi. Inoltre l’incentivo potrà essere utilizzato per la pubblicità e commercializzazione di servizi turistici su siti specializzati e per lo sviluppo della promozione digitale di proposte e offerte innovative in tema di inclusione e di ospitalità per persone con disabilità.

Le misure relative all’Artbonus sono operative fin da subito, mentre per quanto riguarda il turismo bisognerà invece attendere un decreto attuativo del Ministero dei Beni Culturali.

Fonte: Ediltecnico


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