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Decreto Casa, ok dal Senato: sparisce il vincolo di spesa per il Bonus Mobili
Il provvedimento approvato ieri a Palazzo Madama: tra le novità fondi per le locazioni, cedolare secca al 10% e recupero alloggi sociali

Via il vincolo di spesa per il bonus mobili, 100 milioni di euro per il sostegno all’accesso alle case in locazione, cedolare secca al 10% per contratti a canone concordato nei Comuni colpiti da calamità naturali: sono alcuni dei provvedimenti contenuti all’interno del Decreto Casa approvato nella tarda mattinata di ieri nell’aula del Senato con 133 voti a favore e 99 contro.

A Palazzo Madama sono state apportate alcune rilevanti modifiche al testo di legge: ora il Decreto dovrà transitare nuovamente dalla Camera dei deputati per una ulteriore approvazione. Tra le modifiche di maggior rilievo va certamente menzionata la norma che svincola il bonus mobili di 10mila euro per l’acquisto di mobili dalla cifra che si spende per ristrutturare casa: pertanto, qualora il provvedimento dovesse essere confermato in successiva lettura (come è presumibile), i cittadini potranno spendere per i mobili una cifra anche maggiore rispetto alla quantità di denaro investita nei lavori di ristrutturazione.

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Verso la tutela delle fasce di popolazione meno abbienti
Il provvedimento approvato ieri ha tra i suoi obiettivi quello di fornire immediato sostegno economico alle categorie sociali meno abbienti che non riescono più a pagare l’affitto: il testo infatti assegna al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015 e aumenta la dotazione del Fondo per gli inquilini morosi incolpevoli.

Cedolare secca al 10%
Presente nel testo del Decreto Casa anche l’ok alla cedolare secca al 10% per gli affitti nei comuni colpiti da calamità naturali: si potrà usufruire del regime agevolato fino al 2017. Mentre con riferimento ai lavori per l’Expo di Milano 2015 si è provveduto ad inserire la clausola per lo stanziamento di un contributo di 25 milioni nel 2014 per il Comune di Milano: inoltre saranno previste deroghe alle norme sui contratti di sponsorizzazione ed escluse intermediazioni sulle concessioni di servizi.

Canone concordato
Inoltre, nell’ottica generale di di incrementare l’offerta di alloggi in affitto a canone concordato, l’articolo 2 del Decreto sostiene le iniziative di Comuni e Regioni volte a favorire la mobilità nel settore della locazione attraverso il reperimento di alloggi da concedere in locazione a canone concordato.

Lo sviluppo dell’edilizia residenziale pubblica
Altro importante provvedimento contenuto all’interno del Decreto Casa è quello che punta ad incrementare l’offerta di alloggi sociali nel paese anche mediante le attività di recupero, manutenzione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, senza causare ulteriore consumo di suolo: sono infatti previsti accordi tra Governo, Regioni ed Enti locali al fine di semplificare le procedure di alienazione a favore degli inquilini degli immobili di proprietà degli ex Istituti autonomi per le case popolari (IACP): il punto interessante in questo caso è quello relativo alle risorse derivanti da queste vendite, le quali saranno destinate a un programma straordinario di realizzazione di nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica e di manutenzione straordinaria del patrimonio esistente. 

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Il Decreto Casa si configura pertanto come un provvedimento importante che dà qualche risposta di rilievo ai cittadini sul delicato tema della abitazione, una questione davvero importante in un periodo di crisi come questo.

A cura di Marco Brezza



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