Toscana, al via il recupero dei sottotetti a Livorno

Il Consiglio Comunale di Livorno ha definitivamente approvato la variante urbanistica che introduce nel Comune di Livorno la normativa regionale sul recupero dei sottotetti a fini abitativi. Sono stati 22 i voti favorevoli, 8 quelli negativi, 3 gli astenuti.

Illustrato dal vicesindaco Bruno Picchi (con delega all’Urbanistica), il provvedimento consentirà di destinare ad uso abitativo i sottotetti non abitabili, realizzati, o in corso di realizzazione, alla data di entrata in vigore della L.R. 5 dell’ 8 febbraio 2010, in presenza di una serie di condizioni puntualmente descritte nel testo normativo.

In particolare, i locali abitabili realizzati nel sottotetto dovranno avere altezza media non inferiore a 2,30 m. se locali di abitazione primaria o a 2,10 m. se locali accessori (bagni ripostigli). Inoltre dovranno essere rispettati i requisiti igienico sanitari (illuminazione, areazione, dimensione dei vani) che sono riportati nel provvedimento e che sono il frutto anche dell’intervento (previsto dalla normativa regionale) della locale Azienda Sanitaria.

Come chiarisce lo stesso Vicesindaco, l’intervento di recupero non può assolutamente determinare aumento del numero delle unità immobiliari. In altre parole, il sottotetto, sia pure recuperato a fini abitativi, deve rimanere collegato alla unità immobiliare sottostante.

La legge regionale, e dunque il provvedimento comunale, hanno infatti inteso consentire un limitato ampliamento delle unità immobiliari esistenti per andare incontro alle esigenze del cittadino che può, quindi, anche laddove abbia bisogno di spazi maggiori per la sua famiglia, continuare ad utilizzare la attuale abitazione. Si tratta, come ha chiarito Picchi, di un provvedimento che trova il proprio fondamento nella volontà di recuperare quanto più possibile il patrimonio edilizio già costruito, anche al fine di evitare ulteriore consumo di suolo.

E’ stato inoltre evidenziato che non si possono in alcun modo alterare i volumi delle abitazioni: è, infatti, assolutamente esclusa qualsiasi possibilità di modificare la sagoma dei fabbricati e dunque di ampliare o rialzare il sottotetto in funzione del suo recupero.

E’ stato sottolineato poi che l’approvazione della variante non costituisce una sanatoria dell’esistente. Infatti, per la realizzazione delle opere edilizie finalizzate al recupero a fini abitativi del sottotetto, il proprietario deve presentare al Comune una regolare Segnalazione Certificata di inizio attività edilizia previo pagamento del contributo di concessione. La legge regionale ha previsto, a tal proposito, che il contributo di concessione applicabile sia quello previsto per le nuove costruzioni che si aggira intorno agli 80 euro al metro cubo.

La delibera oggi approvata sarà efficace, successivamente alla sua pubblicazione sul BURT (che deve avvenire non prima di trenta giorni da oggi), presumibilmente entro la prima metà di giugno.
Dopo quella data i cittadini potranno presentare le SCIA (Segnalazione certificata di inizio attività).

Fonte: Comune di Livorno

 

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