Toscana: edilizia e professioni

Accordo Regione – Enti locali per il piano edilizia 
Rilanciare l’economia toscana, dare risposte ai bisogni abitativi delle famiglie, riqualificare il patrimonio edilizio esistente, ma in coerenza con le scelte delle strumentazioni urbanistiche comunali e con i principi di governo del territorio. 
E’ quanto prevede il ‘patto’ stipulato fra Regione Toscana e associazioni degli enti locali: Anci, Uncem, Upi.

Il Governo della Toscana, si legge in premessa, “intende proporre al Consiglio Regionale un gruppo organico di provvedimenti che, oltre a stimolare la ripresa di alcuni settori produttivi, dia risposte anche ad esigenze di carattere sociale e in particolare a quelle abitative, espresse dalle famiglie”.

Il pacchetto conterra’ una legge straordinaria sull’edilizia, l’integrazione del Piano Paesistico del PIT e un programma di edilizia sociale. 

Entro il 30 giugno 2009, attraverso una legge speciale, saranno dunque definite “misure urgenti e straordinarie” con effetti temporali destinati a cessare il 31 dicembre 2010.

La legge si applichera’ immediatamente consentendo ai cittadini di realizzare interventi di ampliamento fino al 20% delle unita’ abitative nonche’ interventi di sostituzione edilizia di edifici abitativi con aumenti fino al 35% nell’ambito urbano e, comunque, in coerenza con le tipologie di intervento prev iste dagli strumenti urbanistici comunali. 

Questi interventi dovranno assicurare il miglioramento della qualita’ architettonica degli edifici, in relazione al contesto urbanistico e paesaggistico di riferimento. 

I progetti dovranno assicurare l’abbattimento delle barriere architettoniche e l’uso di tecniche costruttive finalizzate al risparmio energetico. Le ricostruzioni dovranno essere eseguite applicando (“con rigore”) le norme antisismiche vigenti. Sono previsti, per le ricostruzioni, vincoli quinquennali di immodificabilita’ nelle destinazioni d’uso. 

Entro il 30 luglio 2009 sara’ effettuata una prima verifica per valutare l’efficacia delle misure contenute in questa nuova legge regionale: trimestralmente si riunira’ il Tavolo di concertazione, fra Regione ed enti locali, per verificare l’applicazione del patto. Il Tavolo si avvarra’ di un comitato tecnico.
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Toscana, un mln di euro per i giovani professionisti
Per la fine di giugno gli ultimi adempimenti formali saranno completati. E così, al più tardi dai primi giorni di luglio, basterà rivolgersi ad una delle sessanta banche che hanno firmato l’accordo, di fatto le più diffuse sul territorio regionale, per ottenere un finanziamento. Anche senza garanzie.
 
La buona nuova riguarda giovani professionisti fino a quarant’anni e tirocinanti fino a trenta, che la Regione Toscana, prima in Italia, ha deciso di aiutare a formarsi o a mettere su uno studio, ancor meglio se associato.

Gli uni e gli altri potranno infatti chiedere in banca prestiti da 3.000 a 9.000 euro restituibili in cinque anni, a tassi agevolati. E a far da garante, se garanzie non hanno, sarà al Regione. Sta tutto nel regolamento della legge sulle professioni licenziato qualche settimana fa dalla giunta regionale e che nei giorni scorsi ha ricevuto il via libera anche dalla commissione del Consiglio regionale.
 
Per garantire i prestiti la Regione ha messo sul piatto un fondo di rotazione da un milione di euro, che per effetto di un moltiplicatore tecnico permetteranno di dare prestiti a oltre 1000 professionisti. Un altro modo per affrontare la crisi economica, ma anche per facilitare la mobilità sociale.

Perché, è il commento dell’assessore regionale alle professioni, se per il figlio di un professionista è più facile mettere su uno studio, non altrettanto può dire del figlio di un operaio o di un artigiano. E la società toscana e italiana, spesso troppo ingessata, ha bisogno invece di una maggiore dinamicità.
 
Per tirocinanti che non hanno più di trent’anni, appena usciti dalla scuola o dall’università e alla prese con la pratica d’ufficio, il finanziamento potrà essere al massimo di 3.000 euro e dovrà essere utilizzato per l’acquisto di strumenti informatici: per comprare un computer, accessori oppure la licenza di un programma.

Ai giovani professionisti con non più di quarant’anni, che il tirocinio oramai l’hanno concluso, il prestito (in questo caso fino a 9.000 euro) servirà invece a mettere su uno studio per conto proprio. Magari associato. Vanno bene anche gli studi on line.

Potranno beneficiare dell’aiuto non solo i professionisti iscritti ad ordini o collegi professionali, ma anche quelli che fanno capo ad associazioni o fondazioni (purché con personalità giuridica riconosciuta e precisi standard e requisiti, a partire da un codice deontologico, a garanzia del consumatore).
 
Fonte: www.regione.toscana.it

 

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