Toscana: lavori pubblici e territorio

Appalti, la sfida della sicurezza nei cantieri della Toscana
Nuove regole sugli appalti pubblici per una maggiore sicurezza sul lavoro: questo quanto si attende il governo regionale della Toscana dal suo impegno in una materia, sicuramente complessa, ma in grado di dare un impulso positivo alla qualità e alla tutela del lavoro nel suo complesso.

È quanto sottolinea il vicepresidente regionale Federico Gelli ricordando in particolare le novità del regolamento che darà attuazione alla legge regionale sugli appalti. «Ci attendiamo risultati importanti dall’introduzione del prezzario regionale, con il quale ogni anno adegueremo gli importi per le gare agli effettivi valori di mercato, importi che dovranno esplicitamente tenere conto anche dei costi relativi alla manodopera e alla sicurezza.

Allo stesso modo – prosegue Gelli – riteniamo di grande importanza l’introduzione di una figura come quella del tutor che dovrà promuovere la sicurezza e la cultura della sicurezza all’interno dei cantieri. Senza dimenticare, solo per fare altri esempi, i vari meccanismi con cui sarà possibile accertare la regolarità delle assunzioni e le presenze sul posto di lavoro, nonché l’obbligo di trasmettere tutta una serie di documenti all’Osservatorio, con tempi e modalità rigorose, anche per contratti di importo superiore a 20 mila euro per forniture e servizi».

Gelli ricorda anche il lavoro svolto dai dipartimenti di prevenzione delle Asl toscane in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Nel 2007, per esempio, su quasi 300 mila aziende presenti sul territorio sono stati effettuati più di 40 mila sopralluoghi a cui si aggiungono quasi 29 mila verifiche impiantistiche, senza dimenticare le attività di formazione che hanno riguardato circa 12 mila persone.

I controlli hanno particolarmente interessato il settore delle costruzioni, un settore, di assoluto rilievo per gli appalti pubblici, nel quale è rilevante il numero degli infortuni: su 21.864 cantieri notificati sono stati 4.150 i cantieri controllati e 9.110 i sopralluoghi, con ben 5.963 violazioni rilevate.
«Un’attività di ispezione e controllo che abbiamo rafforzato e che dovremo ulteriormente rafforzare – spiega Gelli – C’era comunque bisogno anche di nuove regole, oltre che di un nuovo impegno condiviso con gli imprenditori e con i lavoratori.

È quanto abbiamo concretizzato con la nostra legge sugli appalti, che ha anticipato elementi poi recepiti anche a livello nazionale, e con il Patto per la sicurezza e la regolarità del lavoro. Dispiace che, per motivi di competenza, la nostra legge non abbia potuto disciplinare anche i subappalti, materia che ha un rilievo particolare per quanto riguarda la sicurezza.

In ogni caso con il Patto siamo riusciti a mantenere aspetti importantissimi, per esempio l’obbligo per la stazione appaltante di valutare le offerte sulla base delle misure e dei requisiti di sicurezza. Tutto questo – conclude Gelli – con la convinzione di aver definito un nucleo di garanzie di assoluto rilievo, nell’auspicio che, pur essendo esplicitamente previste per i contratti pubblici, possano diventare di riferimento anche per quel settore privato dove le statistiche segnalano una maggiore concentrazione degli incidenti e degli infortuni».
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Incentivi dalla Regione per far unire i Comuni montani
Un contributo straordinario di 100 mila euro (che salgono a 150 mila per i Comuni dell’Arcipelago) viene concesso dalla Regione Toscana alle unioni di comuni per incentivare la loro costituzione dopo l’entrata in vigore della recente legge che riordina le Comunità Montane avendone soppresse alcune.

Ed è proprio negli ambiti territoriali di Comunità Montane soppresse che, entro il prossimo 31 ottobre, possono essere istituite specifiche “unioni di comuni”. L’entità del contributo e le modalità per favorire questa unione intercomunale sono previste da una delibera approvata in Giunta su proposta dell’assessore Agostino Fragai.

Si dà attuazione a quanto stabilito dalla legge toscana dello scorso giugno che, in base alla Finanziaria 2008, definisce i comuni interamente o parzialmente montani nonché gli ambiti delle Comunità Montane e quelli delle Comunità soppresse: è in questi ambiti che possono essere costituite le “unioni di comuni”.

In particolare si tratta di cinque ambiti sui cui territori montani vivono circa 73 mila persone: il Pratomagno (con i Comuni di Castelfranco di Sopra, Castiglion Fibocchi, Loro Ciuffenna, Pian di Sco); l’Arcipelago Toscano (Livorno), l’Alta Versilia (con i Comuni di Camaiore, Serravezza e Stazzema), il Cetona (Cetona, Chianciano, Montepulciano, San Casciano dei Bagni, Sarteano) e la Val di Merse (Casole d’Elsa, Chiusdino, Monticiano, Radicondoli, Murlo, Sovicille).

Con altra delibera, sempre dell’assessore Fragai, la giunta regionale ha dettato ulteriori norme per incentivare le gestioni associate di funzioni e servizi comunali.

Fonte: www.regione.toscana.it

 

 

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