Tutela del paesaggio a Bolzano

La I. Commissione provinciale tutela del paesaggio ha dato parere positivo ai piani paesaggistici di Castelbello-Ciardes, San Martino in Badia e, soprattutto, Cortina all’Adige, ultimo comune altoatesino a non avere ancora predisposto il piano. Bocciata, invece, la richiesta di ampliamento di una cava a Badia.

"Con il via libera di Cortina all’Adige – sottolinea il presidente Roland Dellagiacoma – possiamo dire di aver completato l’opera per quanto riguarda i piani paesaggistici". Il piccolo Comune della Bassa Atesina, inizialmente, non sembrava dover necessitare di un apposito piano, ma poi sono stati rintracciati alcuni elementi meritevoli di tutela e zone che dovevano essere mantenute al riparo dalla cementificazione.

Il riferimento è alle aree più periferiche del territorio comunale a sud e a ovest dell’abitato, nonchè ad est della linea ferroviaria e del corso del fiume Adige. Nel piano è compreso anche un monumento naturale di un certo interesse: si tratta di un tiglio secolare situato nella piazza centrale del paese.

L’organo provinciale, nel corso della sua ultima riunione, ha inoltre approvato la rielaborazione del piano paesaggistico di Castelbello-Ciardes. Le novità principali riguardano l’individuazione di alcune zone di rispetto considerate non edificabili: si va dai due conoidi di deiezione di Tablà e Tarres ai frutteti di Colsano, dai dintorni del Castello di Castelbello alla rovina di Montalbano.

Confermati, ma con una delimitazione più precisa, i cinque biotopi Sonnenberg, Kleine Etsch, Tscharser Au, Colsano e Krebsbach. Individuati anche numerosi monumenti naturali, buona parte dei quali già tutelati dal vecchio piano risalente al 1981: fra tutti spiccano i due laghi del Covolo, i laghi Zirmtal, la vite che si trova accanto alla strada principale di Ciardes, la torre di roccia Kanzelknott, sopra Castelbello, e le due lastre di pietra Klumperplatte che formano una sorta di cassa di risonanza in grado di propagare alcuni suoni sino all’altro lato della valle.

Via libera anche al nuovo piano paesaggistico di San Martino in Badia. "Soprattutto nelle vallate ladine – commenta Dellagiacoma – i piani paesaggistici rappresentano uno degli strumenti principali per la conservazione della cultura del paesaggio". Infatti, al centro del piano comunale spicca la tutela delle cosiddette "viles", le tipiche strutture insediative badiote costituite da piccoli insiemi di aziende agricole.

Le zone di rispetto a tutela delle viles sono state individuate nei pendii esposti sopra Piccolino, nei prati che circondano la residenza Freyegg, nel colle sovrastato da Castel Tor vicino a San Martino, nell’abitato di Prousc, nell’isola disboscata Colmesana, negli ampi prati fra Antermoia, Plaza e Rungatsc e nella valle di Longiarù. Inoltre il piano paesaggistico prevede la tutela di due biotopi e di una serie di monumenti naturali.

La I. Commissione provinciale si è invece espressa in maniera negativa di fronte alla richiesta di ampliamento di ulteriori 5 ettari della cava "Sarè", nel territorio comunale di Badia. "Il piano – spiega Dallagiacoma – prevedeva la possibilità di estrarre circa 1,5 milioni di metri cubi di materiale nei pressi del confine con il parco naturale Fanes-Senes-Braies". Alla base del parere negativo dell’organo provinciale ci sono inoltre la bocciatura del progetto per quanto riguarda la valutazione di impatto ambientale, la ricomprensione del territorio interessato all’interno delle zone protette di "Natura-2000", e il rischio concreto di una bocciatura da parte dell’Unione Europea.

Fonte: www.provincia.bz.it

 

 

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