Tutela del territorio a Trento

La tutela del territorio, la prevenzione e la gestione di emergenze legate al calamità naturali sono uno delle priorità della Provincia autonoma di Trento. 

La giunta ha approvato la delibera che istituzionalizza il “Manuale operativo per il servizio di piena”, ovvero lo strumento che fissa tutte le modalità operative e organizzative, oltre che di coordinamento, in caso di emergenza dovuta a fenomeni di piena di fiumi, corsi d’acqua e bacini.

Si tratta, in buona sostanza delle procedure e le modalità di intervento, ora codificate, che tutte le realtà trentine (vigili del fuoco, volontari, servizi medici e sanitari, e protezione civile) dovranno attenersi in casi di intervento.

La sicurezza dei corsi d’acqua e la salvaguardia delle persone e dei beni rispetto ai danni causati da eventi alluvionali, costituisce uno degli obiettivi che la Provincia si pone nelle politiche di gestione e di manutenzione del territorio e nelle attività di protezione civile.

Le opere di difesa dal pericolo di alluvioni e gli interventi strutturali di sistemazione degli alvei dei corsi d’acqua e delle relative opere idrauliche, generalmente praticati dalla Provincia, incrementano il livello di sicurezza del territorio e delle popolazioni, ma non sono di per sé sufficienti a rimuovere radicalmente il rischio di esondazione e dei connessi fenomeni di dissesto idrogeologico.

La Provincia – con la delibera adottata – si è dotata di uno strumento concreto per la gestione delle emergenze alluvionali, attraverso l’approvazione del Manuale Operativo del servizio di piena, introdotto a livello sperimentale, per due anni, durante i quali verranno testate le procedure, anche ai fini di eventuali perfezionamenti.

Il servizio di piena, come configurato nel Manuale presuppone il monitoraggio dell’evoluzione della situazione idrologica, avendo quali parametri di riferimento i livelli idrometrici dei corsi d’acqua, il comportamento dei bacini di accumulo idrico e l’andamento della precipitazioni.

Il monitoraggio è la fase precedente all’allertamento di tutti i soggetti competenti per la gestione dell’emergenza e fornisce ogni dato necessario per programmare, nel contesto collegiale di un’apposita sala operativa per il servizio di piena, le misure di contrasto all’evento e i provvedimenti di carattere straordinario eventualmente necessari (es: manovre sui bacini di accumulo idrico, sulle idrovore e sulla Galleria Adige-Garda, ai fini della laminazione delle piene).

Le attività di presidio territoriale e di controllo consistono nella verifica puntuale dello stato dei corsi d’acqua durante l’emergenza (tenuta, erosione o rottura degli argini, formazione di fontanazzi, ecc.) e della funzionalità delle relative opere idrauliche (argini, briglie, ecc.).

Queste attività, che devono garantire la copertura capillare dei territori interessati dall’evento, necessitano dell’intervento coordinato non solo delle strutture provinciali ma anche di organismi decentrati sul territorio, quali i corpi dei vigili del fuoco volontari. In caso di necessità, mediante azioni di pronto intervento, il servizio di piena provvede al tempestivo e improrogabile ripristino delle condizioni di sicurezza e alla riparazione urgente dei danni.

Il Manuale, strutturato mediante schede operative, delinea il quadro organizzativo d’insieme del servizio di piena, definendo gli apporti dei competenti soggetti professionali e volontari della protezione civile trentina, individuando i rispettivi ambiti di intervento, le linee di coordinamento e di comando, le procedure di allertamento, le azioni da intraprendere, sulla base dei possibili scenari di evento.

Fonte: www.provincia.tn.it

 

 

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