Umbria: a che punto è la messa in sicurezza degli edifici scolastici?

“L’Umbria rappresenta una zona ad alto rischio sismico e di conseguenza la messa in sicurezza di ogni edificio e in particolare di quelli scolastici è una priorità assoluta per le amministrazioni locali”. Sono le parole che il capogruppo Udc alla Regione Umbria, Sandra Monacelli, ha rilasciato ieri in Giunta all’interno di una interrogazione inerente alla sicurezza strutturale degli edifici scolastici.

Il consigliere regionale ha fatto riferimento alla legge n. 98/2013, che ha portato alla conversione del Decreto del Fare (dl 69/2013), stabilendo “un piano di messa in sicurezza degli edifici scolastici attraverso una dotazione iniziale di 150 milioni di euro per il 2014. Lo scopo del finanziamento è riqualificare e mettere in sicurezza gli edifici scolastici, in particolare le strutture nelle quali è stata rilevata presenza di amianto”. Gli enti locali interessati dovranno presentare i progetti alla regione entro il termine del 15 settembre e comunicare le graduatorie dei progetti al Ministro dell’istruzione entro il 15 ottobre. I fondi saranno assegnati entro il 30 ottobre.

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Monacelli osserva che “le risorse messe a disposizione dalla legge 98, per quanto riguarda l’Umbria, ammontano a 2,5 milioni di euro, attraverso i quali sarà possibile effettuare gli interventi sia di straordinaria che di ordinaria manutenzione, che sono una necessità urgente e non prorogabile per molti edifici scolastici della nostra regione”. Il consigliere ha chiesto chiarimenti inerenti al fatto che anche comuni e province stiano facendo tutto il possibile per attivare gli strumenti necessari al fine di ottenere il finanziamento erogato alla Regione Umbria.

Dopo aver sottolineato l’importanza della messa in sicurezza degli edifici scolastici in un territorio ad alto rischio sismico come quello umbro, il consigliere ha proseguito affermando che “in base ai dati che emergono dalla ricognizione effettuata nei mesi scorsi dalla Regione Umbria, sono quasi 650 su un totale di 1600 gli edifici che nella nostra Regione soggetti all’obbligo di verifica sismica. Le scuole che in Umbria sono state costruite prima del 1974, anno in cui sono entrate in vigore le norme antisismiche (circa il 45%) dovrebbero essere oggetto di particolare monitoraggio in quanto potenzialmente pericolose per chi le occupa. L’apertura di nuovi cantieri – ha concluso il capogruppo – comporterebbe, in un periodo di profonda crisi economica, un positivo quanto necessario incremento di posti di lavoro”.

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