Urbanistica, le piazze invase dalla sosta selvaggia

A riguardare le immagini un po’ sbiadite delle automobili che riempivano Piazza Navona a Roma o Piazza Duomo a Milano o Piazza Plebiscito a Napoli viene da dire: certo che dovevamo essere proprio sciocchi se svendevamo i luoghi più pregiati delle città trasformandoli in parcheggi.

Ma quella stessa imbecillità è dura a morire, tanto che la ritroviamo in tanti luoghi storici d’Italia dove ancora oggi monumenti antichi o geometrie medievali altro non sono che gli spazi che delimitano garage di lusso. Questi spazi di Torino, Genova, Roma, Padova, Milano, Napoli, Siena, Brescia, Verona, Bologna e Palermo Legambiente li ha fotografati e li ha inseriti in un dossier intitolato “Questa piazza non è un parcheggio”, con l’obiettivo di stimolare i sindaci a immediate ordinanze di pedonalizzazione.

Prendiamo Piazza San Zeno a Verona. Ospita la basilica omonima, capolavoro di arte romanica, un monastero che tra il IX e il XII secolo fu il più ricco e potente della città, chiostri, giardini e orti. Oggi è un grande parcheggio.

A Siena, invece, Piazza Provenzano, dominata dalla chiesa di Santa Maria di Provenzano, si trova in pieno centro storico, a un passo da piazza del Campo: nonostante sia all’interno della ZTL, auto e motorini sono parcheggiati ovunque.

La palermitana Piazza Bellini, dominata dalle chiese della Martorana e di San Cataldo, rappresenta il centro civico della città medievale. Adibita a parcheggio per i consiglieri comunali, oggi è aperta a tutte le auto nonostante il Comitato per lo spazio pubblico ne chieda la chiusura permanente ai veicoli.

E nell’elenco si può inserire anche il Colosseo, dove con la parziale chiusura alle auto nel 1980 è nata la prima isola pedonale italiana. Trent’anni dopo, però, quella pedonalizzazione è ancora parziale, così che il monumento italiano più noto al mondo e più visitato dai turisti è ancora degradato al ruolo di spartitraffico.

“Abbiamo raccolto una serie di casi emblematici di cattiva gestione degli storici spazi di aggregazione sociale e culturale nonché del patrimonio artistico e turistico italiano – dichiara Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane di Legambiente – Piazze storiche, veri e propri gioielli, deturpate dal parcheggio selvaggio.

La domanda è: se le amministrazioni locali non sono in grado di migliorare la vivibilità urbana restituendo queste poche centinaia di metri quadrati ai cittadini, come si può sperare che quegli stessi amministratori abbiano le capacità di eliminare gli ingorghi e di assicurare una mobilità più spedita e sicura nel proprio territorio?”.[…]

Fonte: Legambiente

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