Urbanistica, progetti di rigenerazione urbana in Friuli

Un “Piano Città”, anche per dare nuova spinta all’economia (“non basta una politica del solo rigore, delle sole giuste tasse”), per il presidente nazionale dell’Ance (l’Associazione dei costruttori edili italiani) Paolo Buzzetti; una “riscrittura della città”, secondo il presidente regionale Ance uscente, Donato Riccesi, pronto a passare il testimone al pordenonese Valerio Pontarolo, per contenere il consumo del territorio.

Sono dunque l’edilizia cosiddetta di sostituzione ed i programmi di rigenerazione urbana il futuro prossimo dell’impegno dei costruttori edili a livello nazionale e regionale che però nel contesto Friuli Venezia Giulia, come oggi ha sottolineato l’assessore regionale ai Lavori pubblici Riccardo Riccardi al convegno Ance di Trieste “Dal Piano Casa al Piano Città”, viaggiano di pari passo al processo di revisione del Piano urbanistico regionale.

“Un Piano, datato ancora 1978, che il Governo Tondo vorrebbe varare entro la fine di questa legislatura, dunque entro i primi mesi del prossimo anno: un obiettivo – ha comunque ricordato Riccardi – difficile e complesso, ma spero fattibile”.

“Nella nostra regione, infatti, il nuovo strumento di gestione del territorio deve fare i conti non solo con le sue più grandi città” – sono già avviati i percorsi di revisione dei Piani regolatori a Pordenone, Udine e Trieste: “sbloccare, velocizzare, semplificare” è stata la ricetta del sindaco del capoluogo regionale Roberto Cosolini – ma deve interpretare anche le esigenze degli agglomerati urbani di minori dimensioni, dei centri storici ormai troppo vuoti”, ha affermato Riccardi.

Riprendendo alcuni dei concetti espressi dall’ex presidente della Federazione francese dei costruttori, Alain Sionneau (nel 2003 la Francia ha lanciato un Piano nazionale per il recupero dei quartieri ed il rinnovo urbano: sta “muovendo” qualcosa come 45 miliardi di euro), e del presidente provinciale dell’Ordine degli architetti, Andrea Dapretto, l’assessore Riccardi ha indicato che quest’opera di riqualificazione non ha un mero risvolto economico ma assume nel contempo rilievo ambientale e soprattutto una caratterizzazione sociale, andando a rivedere scelte attivate in anni passati, di pura espansione edilizia, con un recupero di piazze ed immobili di centri storici, grandi e piccoli, “oggi quasi trascurati, talvolta degradati ed impoveriti, che invece potrebbero divenire volano di un rinnovato e più ricco sistema di relazioni sociali”.

Temi come la riqualificazione dei centri storici e nuovi programmi di manutenzione “energetica” degli edifici più vecchi (anche in Friuli Venezia Giulia, secondo Anna Bimbo, del centro studi Ance, il 40 per cento del patrimonio edilizio è antecedente il 1960), su cui peraltro la Regione ha recentemente investito 13 milioni di euro, ha osservato Riccardi, sono alcuni dei “paletti” che Bozzetti ha individuato per una rinnovata funzione economica del comparto edile auspicando comunque un intervento (fiscale) dello Stato, non risultando sufficienti gli impegni di Regioni e Comuni, accanto ad un Piano nazionale d’intervento per le scuole, un Piano idrogeologico esteso a tutto il Paese, alla prosecuzione della costruzione dei grandi collegamenti viari internazionali che toccano l’Italia.

Nello specifico della realtà regionale, Riccardi ha poi confermato l’impegno dell’Amministrazione del Friuli Venezia Giulia per una revisione dell’articolo 60 della legge regionale 19/2009 (“sul quale gli Enti locali debbono essere coinvolti”), l’aggiornamento e l’integrazione degli articoli 31, 32 e 33 della legge 5 del 2007, il recepimento ed il miglioramento nell’ordinamento regionale dell’articolo 5 (comma 9) del decreto legislativo nazionale 70/2011 sui progetti di rigenerazione urbana.

Al convegno sono inoltre intervenuti il presidente della Federazione delle Banche di credito cooperativo, Giuseppe Graffi Brunoro, il docente dell’Università di Udine Marco Marpillero ed i consiglieri regionali Giorgio Brandolin e Stefano Pustetto.

Fonte: Regioni.it

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